Centinaia di monete d’oro della tarda epoca imperiale, custodite in un recipiente in pietra ollare di forma inedita: è la scoperta avvenuta mercoledì scorso in pieno centro a Como, durante gli scavi archeologici effettuati all’interno del cantiere di ristrutturazione dell’ex teatro Cressoni, in via Diaz, poco lontano dall’area del foro di Novum Comum, che avevano già portato al rinvenimento di altri importanti reperti di età romana.
La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, che ha la direzione scientifica dello scavo, ha subito provveduto al trasporto del ritrovamento nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano, dove archeologi, restauratori e numismatici hanno lavorato ad un vero e proprio scavo in miniatura, all’interno del recipiente: un’attività certosina che ha portato alla luce l’intero tesoretto, oltre a fornire ulteriori elementi indispensabili alla comprensione di questo straordinario contesto.
“Non conosciamo ancora nei dettagli il significato storico e culturale del ritrovamento ma quell’area sta dimostrando di essere un vero e proprio tesoro per la nostra archeologia. Una scoperta che mi riempie di orgoglio,” ha dichiarato nei giorni scorsi il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. Secondo il soprintendente Luca Rinaldi “questo ritrovamento dimostra l’efficacia dell’azione di tutela, conoscenza e valorizzazione svolta dal ministero attraverso le soprintendenze e incoraggia un impegno ancor più concreto nell’estendere la prassi dell’archeologia preventiva anche in contesti di interventi di iniziativa privata”.
“Per me questo è un caso più che eccezionale è epocale, uno di quelli che segna il percorso della storia“, ha dichiarato oggi in conferenza stampa a Milano il Ministro Bonisoli. “Non siamo ancora in grado di capirlo, ma è un messaggio che ci arriva dai nostri antenati“.
Oltre alle monete d’oro nel recipiente sono stati individuati almeno altri tre oggetti: “Di certo abbiamo intravisto una barretta d’oro e altri due oggetti, ma al momento nel microscavo abbiamo rimosso solo il primo strato di 27 Monete da circa 4 grammi d’oro, coniate nel periodo degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone I e Livio Severo, quindi non collocabili oltre il 474 a.C. Un lingotto deporrebbe sicuramente per un deposito di una cassa pubblica, poco probabile un privato,” ha spiegato una funzionaria.