L’Equinozio di Autunno 2018 è ormai alle porte: arriva il 23 Settembre, alle 03:54 ora italiana.
Anche Venere saluterà l’arrivo della nuova stagione: il pianeta è in un periodo di massima luminosità ed è visibile al tramonto. Successivamente scomparirà per poi tornare in scena a novembre, prima dell’alba.
Perché il 23 settembre e non il 21?
Generalmente l’equinozio di autunno si verifica tra il 21 e il 24 settembre, sempre a ore diverse. La variazione del momento in cui avviene è causato dalla diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario: il pianeta ci mette 365.25 giorni effettuare un’orbita attorno al Sole. Per tale ragione l’autunno può anche “ritardare”.
La data, che per chi vive nell’emisfero meridionale segna l’inizio della primavera, non è sempre uguale, ma oscilla tra il 21 e il 24 settembre, a causa dell’introduzione di un giorno ogni 4 anni nell’anno bisestile, che può farla slittare anche di molte ore da un anno all’altro. Generalmente comunque l’equinozio d’autunno si verifica il 22 e il 23 settembre e molto raramente il 21 e il 24.
Il prossimo equinozio autunnale cadrà il 21 settembre solo nel 2092 e nel 2096. L’ultima volta che si è verificato il 24 settembre invece è stato nel 1931, mentre la prossima volta sarà nel 2303.
Da cosa deriva la parola “autunno”?
L’origine della parola autunno si fa risalire al participio passato del verbo latino “augere”. Augere, che significa “aumentare”, “arricchire”, diventa – con il suo participio passato – “auctus”, a cui è stata associata la desinenza -mnus. Da qui autumnus, da cui poi tutte le lingue neolatine hanno tratto il nome della terza stagione dell’anno (Otoño in spagnolo, Automne in francese, Outono in portoghese, ed anche in inglese si dice Autumn – mentre negli Stati Uniti è più comune il termine “Fall”).
Cos’è l’equinozio?
Il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno: nonostante tale origine, in realtà gli effetti della rifrazione atmosferica, il semidiametro del Sole e la parallasse solare, fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno sia maggiore di quella della notte.
L’equinozio è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui la nostra stella maggiore si trova allo zenit dell’equatore. Nell’emisfero boreale vedremo il Sole scendere sull’orizzonte mentre nell’emisfero australe sale sull’orizzonte. Gli equinozi avvengono due volte l’anno, ogni sei mesi, a marzo e a settembre, e sono convenzionalmente assunti come momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra: per l’Italia e per tutto l’emisfero boreale, l’equinozio di settembre segna la fine dell’estate e introduce l’autunno, mentre l’equinozio di marzo chiude la porta all’inverno e fa scattare l’inizio della primavera. Nell’emisfero australe, invece, avviene l’esatto contrario: l’equinozio di settembre annuncia la primavera mentre quello di marzo segna l’inizio dell’autunno.
Il Sole, nel suo moto annuo apparente lungo l’eclittica, interseca in due punti l’equatore celeste: si chiama Equinozio di primavera o Punto gamma o Nodo ascendente o Punto d’Ariete il punto d’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale (il Sole appare salire a nord dell’equatore celeste). Si chiama Equinozio d’autunno o Punto Omega o Nodo discendente o Primo punto della Libra, il punto d’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero boreale a quello australe (il Sole appare scendere a sud dell’equatore celeste). All’equatore il Sole sorge in circolo verticale dall’orizzonte est fino allo zenit, e poi tramonta in circolo verticale dallo Zenit all’orizzonte ovest.; al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altitudine per quel giorno che è 66°33′; al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua altitudine massima per quel giorno che è 66°33′; al Polo Nord il Sole passa da un dì lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi; al Polo Sud il Sole passa da una notte lunga 6 mesi ad un dì lungo 6 mesi.
Nel nostro emisfero il Sole raggiungerà la sua massima ‘discesa’ sull’orizzonte il 21 dicembre, quando cambieremo nuovamente stagione e arriverà l’inverno, nel giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno.