L’aumento della domanda di cibo in Africa può fungere da motore per lo sviluppo economico e il miglioramento della nutrizione in tutto il continente. Ma affinché ciò accada, i governi della regione devono investire di più nello sviluppo delle loro basi agro-industriali e nell’incrementare il commercio intercontinentale di prodotti agricoli, ha affermato il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva.
Le importazioni alimentari in Africa da diversi decenni continuano ad aumentare, spingendo i consumatori a seguire diete meno nutrienti e contribuendo a livelli più elevati di obesità – limitando al tempo stesso le opportunità economiche per i produttori alimentari nazionali, ha osservato Graziano da Silva intervenendo ad un evento a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Facendo notare che il valore del mercato alimentare africano è previsto triplicare entro il 2030 – raggiungendo il valore di 1 trilione di dollari l’anno, Graziano da Silva ha affermato che oltre agli investimenti principali, un commercio regionale rafforzato sarebbe fondamentale per sbloccare nel futuro le opportunità per produttori e trasformatori alimentari africani.
Tenendo presente questo potenziale motore per uno sviluppo sostenibile, nel marzo del 2018 i governi regionali hanno annunciato l’intenzione di creare un’Area di Libero Scambio in Africa Continentale (AfCFTA) finalizzata a creare un mercato integrato con un PIL complessivo di 3 trilioni di dollari e comprendente circa 1,3 miliardi di consumatori. Finora, hanno aderito all’iniziativa 49 governi africani.
“L’agro-industrializzazione permette all’Africa di preservare frutta e verdura stagionali di stagione, e di renderli disponibile tutto l’anno” ha aggiunto il Direttore Generale. “Lo sviluppo agro-industriale che collega agricoltori familiari, pastori e pescatori a mercati gratificanti può creare opportunità per i giovani, stimolare pratiche più ecologiche in tutto il sistema alimentare e fornire alimenti più sani e sicuri ai consumatori“.
La FAO sta collaborando con la Commissione dell’Unione Africana (AUC) per sostenere il potenziamento del commercio agricolo e alimentare in una varietà di modi, tra cui lo sviluppo della Strategia Agroalimentare dell’Unione. E la FAO sta collaborando con una vasta gamma di partner sull’iniziativa Accelerator for Agriculture and Agro-industry Development and Innovation (3ADI+) che sta lavorando per sviluppare un’agricoltura, catene di valore alimentari e sistemi di mercato inclusivi, efficienti, sostenibili e competitivi in tutto il continente.
Graziano da Silva ha inoltre sottolineato che l’agro-industrializzazione può sostenere la produzione di cibo locale in Africa, e ridurre potenzialmente la dipendenza dall’importazione di cibi processati. Importazioni che hanno una connessione forte e provata con l’aumento dei tassi di obesità e sovrappeso che stanno colpendo anche l’Africa, come parte integrante di una pandemia globale.
I giovani saranno i protagonisti
Secondo Graziano da Silva, la gioventù africana avrà un ruolo importante nel processo di agro-industrializzazione in corso nel continente.
Constatando che oltre il 60% della popolazione africana di 1,2 miliardi di persone ha meno di 25 anni, ha sottolineato la vasta risorsa di talenti che quest’ampio bacino di giovani rappresenta.
“I giovani tendono ad essere più innovativi, tendono a concentrarsi maggiormente sui mercati con una crescita più alta e sono più sensibili alle nuove opportunità e tendenze economiche, hanno lo spirito e il talento necessari per rivitalizzare e ringiovanire il settore agricolo e stimolare la crescita“, ha aggiunto.
Graziano da Silva è intervenuto nel corso di un evento collaterale tenutosi durante l’Assemblea Generale dell’ONU, per discutere i progressi nell’attuazione del Terzo decennio dello sviluppo industriale per l’Africa (IDDA III).