Il 6 e 7 settembre si è svolto a Roma l’evento “Fisica delle particelle, verso la nuova strategia europea“, una due-giorni di lavoro che ha coinvolto la comunità scientifica dell’INFN, chiamata a collaborare all’elaborazione della nuova roadmap delle ricerche in fisica fondamentale a livello europeo. Come NuPECC (Nuclear Physics European Collaboration Committee) per la fisica nucleare e ApPEC (Astroparticle Physics European Consortium) per la fisica astroparticellare, che hanno presentato nel 2017 le rispettive roadmap per il futuro di questi due settori di ricerca, ora anche il Council del CERN ha avviato la procedura per l’aggiornamento della strategia europea della fisica delle particelle, e ha quindi invitato le comunità impegnate in queste ricerche a proporre idee e contributi entro dicembre 2018.
Le giornate di lavoro organizzate dall’INFN hanno dunque avuto lo scopo di offrire un momento di confronto e riflessione per la comunità scientifica italiana, in vista di un documento che contenga il contributo iniziale dell’INFN in vista delle future discussioni nel contesto europeo, che dovranno portare a conclusione del percorso all’elaborazione della nuova strategia entro maggio 2020.
Nel corso della due-giorni è stata presentata una analisi critica dello stato dell’arte scientifico e tecnologico dei diversi settori per delineare quindi le possibili prospettive a medio e lungo termine. In particolare, si è discusso del futuro degli acceleratori, partendo dal progetto in fase di realizzazione HiLumi LHC, considerando HighEnergy LHC, fino alle possibili future tipologie di acceleratori, a elettroni, adroni, muoni e all’accelerazione di plasma. Si è parlato di fisica adronica, di fisica elettrone-adrone, di fisica dei sapori, di futuri esperimenti ai limiti della precisione e dell’intensità. Si sono analizzati aspetti legati alle tecnologie necessarie alle future ricerche di frontiera, come il supercomputing, e ai rivelatori futuri. Inoltre, si è parlato di fisica del neutrino, fisica delle astroparticelle e cosmologia, di ricerca diretta di materia oscura ed energia oscura, e delle sinergie con le ricerche sulle onde gravitazionali, in particolare guardando al progetto ET per la costruzione di un interferometro di terza generazione, che l’Italia si è candidata a ospitare.
“In questi giorni abbiamo avuto conferma della grande vitalità della comunità italiana della fisica delle particelle – sottolinea Fabio Zwirner, della Giunta Esecutiva dell’INFN, che sta lavorando al coordinamento del contributo INFN alla strategia – e della sua capacità di continuare a essere protagonista a livello internazionale, anche grazie alla qualità delle sue forze giovani e alla capacità di raccogliere le nuove sfide della scienza e della tecnologia”. Il prossimo passo di questo processo sarà a dicembre la presentazione dei contributi scritti, tra cui quello dell’INFN, che serviranno per aprire la discussione a livello europeo sulla strada che la comunità della fisica delle particelle deciderà di intraprendere. “Avremo due anni per lavorare alla definizione della strategia europea della fisica delle particelle“, spiega Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN che lavora al coordinamento del contributo italiano. “L’INFN e l’Italia hanno da sempre avuto un ruolo di leadership a livello mondiale in questo settore e si apprestano a giocare un ruolo di primo piano anche nella futura strategia. Il meeting di Roma rappresenta il primo importante passo in questa direzione“, conclude Zoccoli.