Secondo una ricerca condotta dall’Imperial College di Londra e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicata su Lancet, sono pochi i Paesi al mondo che stanno riducendo le morti per malattie non trasmissibili ad una velocità sufficiente a soddisfare gli obiettivi dell’Onu per il 2030: l’Italia figura nel gruppo dei migliori insieme a Francia, Australia e Corea del Sud.
Le malattie non trasmissibili ogni anno provocano la morte di circa 41 milioni di persone nel mondo, e 17 milioni di queste sono classificate come premature (riguardano gli under 70).
Le Nazioni Unite hanno previsto nel 2015 l’obiettivo per ogni Paese di ridurre di un terzo le morti delle quattro principali malattie non trasmissibili (cancro, malattie cardiovascolari, diabete e problemi respiratori cronici) entro il 2030.
La ricerca ha calcolato il rischio di morte per gli under 70 anni per le suddette patologie relativamente a 180 Paesi, rilevando che solo 30 per le donne e 35 per gli uomini rispettano il calo richiesto.
L’Italia è inserita nel gruppo dei migliori con un rischio del 7,2% per le donne e del 12% per gli uomini.
Salute: l’Italia tra i Paesi al top per la riduzione dei morti per malattie non trasmissibili
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