Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, ospite dell’ultima puntata di “Europa Europa. Obiettivo Marte”, trasmissione di Radio24, ha spiegato quali saranno i passi e le tappe che, in futuro, potranno portarci sul Pianeta Rosso e perché, per coltivare il sogno Marte, dobbiamo prima passare dalla luna.
La Cristoforetti spiega che la Stazione Spaziale Internazionale è il primo punto di partenza, “un’eccezionale piattaforma dove testare e validare tecnologie che ci permetteranno poi di sostenere esplorazioni, quelle che noi chiamiamo oltre l’orbita bassa terrestre”. L’astronauta ha poi aggiunto: “Quindi in un’ottica a lungo termine, naturalmente Marte, molto probabilmente la tappa intermedia sarà invece lo spazio cis-lunare e poi la superficie della luna”, specificando che “passare dell’orbita bassa terrestre direttamente ad una missione marziana è molto difficile, è un passo molto lungo”. E anche se sulla luna ci siamo già stati quasi 50 anni fa, la Cristoforetti fa notare che allora l’ottica era diversa rispetto a quella attuale. Prima era tutto improntato su missioni brevi, sulla gara a chi avrebbe raggiunto per primo il suolo lunare; ora invece si va sulla luna per restare.
La Cristoforetti, a questo proposito, spiega che le missioni di costruzione di “igloo” tramite regolite assemblata attraverso l’energia solare in mattoncini ad incastro da robot, non saranno le prime missioni ad essere condotte sulla luna, forse neanche negli anni ’20.
Per quanto riguarda l’esplorazione umana, l’astronauta parla del lanciatore che dovrebbe supportare le missioni verso la Luna, lo Space Launch System, il cui volo di prova, senza equipaggio, è previsto per il prossimo anno. “Questo lanciatore sarà in grado di portare, di lanciare contemporaneamente un’astronave (Orion, sviluppata per un decennio e quasi pronta, ndr), una capsula tipo quella dell’epoca Apollo ma più moderna” e anche uno degli elementi per la piattaforma lunare.
Anche se le missioni lunari faranno da tappa intermedia verso Marte, la differenza tra il viaggio verso il nostro satellite e quello verso il Pianeta Rosso rimane enorme: da pochi giorni a oltre un anno, un’impresa durissima che rappresenta il motivo per il quale le missioni verso Marte non verranno realizzate a breve termine. La Cristoforetti, che non considera realistico un viaggio così lungo, ritiene probabile, nel frattempo, lo sviluppo di “nuove tecnologie di propulsione che permetteranno di accorciare questo viaggio”, che continuerà ad affascinarci e a farci sognare ancora.