Morbillo: in Inghilterra i casi salgono a 876 e calano i vaccini

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Aumentano i casi di morbillo in Inghilterra e diminuiscono le vaccinazioni. L’epidemia in corso tocca quota 876 casi, mentre le coperture vaccinali risultano in calo per il quarto anno consecutivo e sono arrivate, per i bimbi di 12 mesi al 91%.

Più di 41.000 casi di morbillo sono stati segnalati in Europa tra gennaio e giugno, il conteggio più alto dell’ultimo decennio. In Inghilterra fino a luglio sono stati confermati 876 casi, più di tre volte quelli del 2017 ma meno della metà dei casi segnalati in Italia nello stesso arco di tempo (2029). I dati del National Health System (NHS) hanno rivelato che in Inghilterra la percentuale di bambini che hanno ricevuto il vaccino contro Morbillo, Parotite e Rosolia entro i due anni è scesa al 91,2% nel 2017-18, dal 91,6% dell’anno precedente.

E solo l’87,2% dei bambini aveva fatto entrambe le dosi: ben al di sotto del 95% raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, ma anche sopra all’85,8% registrato in Italia.

In generale, secondo il report, a diminuire è la diffusione di 9 delle 12 vaccinazioni di routine previste, incluse quelle contro difterite, pertosse, tetano e polio. Il vaccino contro il rotavirus è stato l’unico a crescere, dall’89,6% nel 2016-17 al 90% nel 2017-18, mentre per la prima volta si hanno i dati delle coperture del Meningo B, pari al 92,5%. Cifre altissime rispetto all’Italia. Dai dati del ministero della Salute, al 31 dicembre 2017, la copertura vaccinale era del “38,59% per l’anti-meningococcica B e del 14,34% per l’anti-rotavirus”.

Tra le cause del calo, spiega Doug Brown, amministratore delegato della British Society for Immunology, problemi logistici nell’accedere ai servizi di immunizzazione, un approccio non sistematico per ricordare alle persone quando bisogna effettuare la vaccinazione e “l’esitazione dovuta alla mancanza di informazione. C’è bisogno di più lavoro su questo fronte”.

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