“I risultati delle indagini sui campionamenti effettuati da Ats Brescia relative alle torri di raffreddamento di alcune aziende del bresciano hanno dato esito positivo alla legionella. Nel dettaglio sono risultati positivi 8 campioni sui 9 risultati positivi inizialmente, relativi alle aziende dei Comuni di Carpenedolo e Calvisano. Proseguono comunque le indagini per stabilire tutte le possibili cause degli oltre 500 casi di polmonite registrati”.
A fare il punto in merito ai risultati definitivi delle indagini effettuate sulle torri di raffreddamento di alcune aziende della Bassa Bresciana orientale è l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che comunica anche un aggiornamento sui nuovi accessi ai pronto soccorso della zona: 26 (di cui nessuno nel territorio dell’Ats Valpadana). I ricoveri risultano invece 20 (nessuno di Ats Valpadana), mentre i degenti sono in totale 132. E ad oggi non risultano nuovi casi di positività alla legionella.
Quanto agli esiti dei campionamenti, Gallera chiarisce che “secondo il metodo ufficiale utilizzato per la ricerca microbiologica di legionella, il campione viene messo a coltura in terreni specifici per la crescita del batterio con incubazione di 10 giorni e lettura al quarto e al decimo giorno.
Alla prima lettura sono apparse colonie sospette di legionella. A fronte di questi primi risultati e in attesa del completamento della coltura batterica, l’Ats di Brescia, al fine di tutelare la Salute dei cittadini e secondo il principio di precauzione, lo scorso 17 settembre ha chiesto ai sindaci dei comuni di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano di emettere un’ordinanza affinché venisse predisposta la sanificazione di alcune aziende del loro territorio”.
“I risultati definitivi della coltura dei campionamenti delle torri di raffreddamento – prosegue l’assessore – hanno mostrato la crescita del batterio evidenziando la definitiva positività di 8 campioni sui 9 risultati positivi inizialmente, campioni che riguardano le aziende di Carpenedolo e Calvisano. Per quanto riguarda il campione negativo relativo all’azienda di Montichiari, non appena è stato riscontrato l’esito definitivo, abbiamo provveduto subito a comunicare al sindaco di revocare l’ordinanza”.
L’Ats nei giorni scorsi, informa Gallera, “ha ritenuto opportuno estendere l’indagine anche ad ulteriori 2 aziende del territorio, i cui referti saranno disponibili nei prossimi giorni“. Ma il primo passo nell’ambito dell’indagine, avviata subito dopo che è cominciata la concentrazione anomala di casi di polmonite nell’area, sono stati i controlli sull’acqua. “I primi risultati dei campionamenti effettuati nell’acquedotto hanno permesso di escludere subito la possibilità che la causa della legionella fosse nella rete idrica”, ripercorre Gallera.
“Per questo, non appena in possesso dei primi dati, ho ritenuto importante tranquillizzare subito i cittadini sul fatto che fosse possibile utilizzare senza problemi l’acqua, consapevoli che gli approfondimenti sui campionamenti avrebbero richiesto tempi più lunghi”. “Come ribadito anche oggi dal direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità – conclude l’assessore – quello bresciano è senza dubbio un caso anomalo mai registrato prima, proprio perché non si era mai verificato un numero così alto di polmoniti su un territorio così ampio. Continueremo quindi a investigare sulle altre possibili cause”.