Spazio privato, lanciatori: Cina e USA in primo piano

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Spazio privato in piena attività a oriente e a occidente. Lo scorso 5 settembre la start-up cinese iSpace ha effettuato un lancio suborbitale con il razzo Hyperbola-1Z con a bordo tre piccoli payload sviluppati da alcune società commerciali. Il sito di lancio prescelto è quello del centro spaziale di Jiuquan e il lancio è il secondo della start-up cinese nel 2018. Appena due giorni dopo, lo stesso centro ha ospitato il lancio di debutto della società OneSpace che si è servita del vettore OS-X1 per effettuare un volo di prova per conto di un cliente rimasto anonimo. Il razzo – riporta Global Science – ha raggiunto un’altezza di 35 chilometri e un tempo di permanenza in volo pari a 200 secondi. OneSpace, ha dichiarato che il lancio ha validato una serie di tecnologie chiave per il futuro, contribuendo a spinare la strada per una sfida ancor più ambiziosa: il volo orbitale di un vettore di 19 metri di altezza e composto da quattro stadi, l’OS-M1. Le due start-up sono state fondate dopo il parere favorevole del governo cinese che ha deciso di portare avanti una politica di apertura verso il capitale privato nel settore spaziale. L’obiettivo è incentivare gli investimenti in aree di lancio specifiche, quali il telerilevamento e il lancio di satelliti commerciali.

La decisione del governo ha fatto sì che aziende come OneSpace e iSpace ottenessero l’approvazione della Sastind, l’organismo statale che si occupa di supervisionare le attività spaziali cinesi, mentre una strategia rivolta all’integrazione militare e civile, ha promosso l’accesso dei privati alle tecnologie spaziale detenute dal governo. Le  start-up hanno quindi progetti a lungo termine che prevedono la costruzione di razzi con parti riutilizzabili con un design simile a quello del Falcon 9 di SpaceX. Dall’altra parte del globo, le attività di Space X sono anch’esse in fermento. Ieri mattina, il Falcon 9 ha sfidato le condizioni meteo avverse dovute all’arrivo dell’uragano Florence e si è staccato dalla piattaforma di lancio di Cape Canaveral. A bordo un super carico, il satellite Telstar 18 Vantage dal peso record di 7060 chili, che ha raggiunto con successo l’orbita prevista.

Il satellite, il terzo della tipologia lanciato da Telsat, servirà la regione dell’Asia Pacifica, avrà una vita operativa di circa 15 anni e sarà in grado di funzionare dopo un breve periodo di test. SpaceX ha recuperato, secondo i piani, il primo stadio che è atterrato sulla nave appositamente predisposta nell’Oceano Atlantico. La compagnia di Elon Musk non ha tentato il recupero della carenatura del payload, il cono protettito che circonda il satellite durante il lancio. Il lift-off ha visto protagonista la nuova variante Block 5 del Falcon 9, inaugurata durante il volo dell’11 maggio scorso. Il Block 5 rappresenta il punto culminante della fase di sviluppo che porterà il vettore a raggiungere gli standard di sicurezza ed efficienza desiderati dalla compagnia e dalla Nasa, che utilizzerà questa versione del Falcon per il trasporto degli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

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