Il prof. Franco Ortolani, noto e apprezzato ordinario di Geologia e direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio della prestigiosa università “Federico II°” di Napoli, oggi Senatore per il Movimento 5 Stelle, ha spiegato cosa sta succedendo ai Campi Flegrei: “Pozzuoli: questa mattina (28 settembre 2018) alle 8,59 un’altra scossa di terremoto di magnitudo 1,7 e profondità ipocentrale di 2,9 km sempre nella zona tra la Solfatara e Agnano Pisciarelli. Bradisismo in arrivo? Come abbiamo già detto in precedenza non si può dire se la sismicità connessa al lento sollevamento sfocerà in un nuovo fenomeno bradisismico come quello del 1983-85 oppure no.
Proprio mercoledi pomeriggio in Senato ho posto il problema all’attenzione nazionale.
Il mio intervento in aula del Senato, il 26 settembre 2018, in difesa dell’area Flegrea “Il 18 sett. 2018, otto giorni fa, due terremoti di bassa magnitudo si sono verificati tra #Agnano e la solfatara sollevando grande preoccupazione nei cittadini. Eventi connessi al lento sollevamento bradidismico in atto. Si ricorda che il #bradisismico del 1983-85 interessò un’area di circa 20 kmq comprendente l’abitato di #Pozzuoli. La zona rossa per rischio vulcanico flegreo è stata delimitata da anni. La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è individuata quale unica misura di salvaguardia della popolazione (#ProtezioneCivile Naz.) rispetto all’invasione di flussi piroclastici distruttivi. Che vuol dire? Che in caso di esplosione vulcanica gran parte dei cittadini avrebbero poche possibilità di scampo per cui la popolazione deve essere evacuata prima dotando la zona rossa di nuove vie radiali. Significa pure che non si può incrementare il numero dei cittadini esposti al rischio vulcanico per cui nuove residenze non si possono costruire per ospitare in maniera fissa nuovi cittadini. In una parte del comune di Pozzuoli si verifica pure periodicamente il fenomeno bradisismico che causa deformazioni anomale del suolo che danneggiano i manufatti che non sono stati resi idonei a resistere alle sollecitazioni che non sono solo quelle sismiche, come da noi evidenziato fin dal 1984. Fino ad ora non é stata emanata nessuna legge dalle istituzioni competenti che regolamenti le attività antropiche nella zona ad alto rischio vulcanico. Si aggiunge che il prestigioso ingv sta in crisi di vertice. Crisi che deve essere risolta subito perché i validi ricercatori devono operare in una struttura che dia garanzia di adeguata assistenza ai cittadini e alla protezione civile nazionale“.