“Penso che L’Aquila possa completare la sua ricostruzione ispirata alla ricostituzione dell’ambiente storico in maniera esemplare. Ho fiducia che l’operazione venga bene. Poca audacia? No, casomai sono i tempi che andrebbero rivisti”. Lo ha detto il professor Franco Purini, architetto di fama nazionale, che ieri sera, all’Aquila ha tenuto una lectio magistralis dal titolo ‘Ricostruire’, promossa dall’Ufficio speciale per la Ricostruzione dell’Aquila (Usra).
L’evento è rientrato nell’ambito delle iniziative di natura culturale e di formazione messe in campo da Usra, l’ufficio che si occupa dell’esame e del rilascio delle pratiche per la ricostruzione del capoluogo abruzzese dopo il sisma del 6 aprile 2009.
“Non possiamo tenere in piedi per molti anni l’operazione di ricostruzione, bisogna essere più efficienti e anche più capaci”, ha aggiunto il professore emerito di Composizione architettonica e urbana presso l’Università La Sapienza di Roma, “le Amministrazioni e lo Stato devono ascoltare di più le esigenze dei cittadini, non in senso assistenziale, proprio perché il terremoto è un evento traumatico che ha come risultato un cambiamento strutturale profondo della città e della sua vita”.
Per il responsabile Usra, Raniero Fabrizi, che ha anche l’interim dell’Ufficio speciale per la ricostruzione del comuni del cratere (Usrc), “i processi di ricostruzione forniscono dei dati che dovranno essere utilizzati a livello nazionale per risolvere le problematiche che purtroppo ci saranno sempre.” Per il dirigente dello stesso Ufficio Giovanni Francesco Lucarelli “serve un protocollo per interventi e processi di ricostruzione“, attraverso “un’opera di selezione di quanto attuato fino ad oggi in Italia”. “Noi possiamo essere un modello da mettere a disposizione di altri soggetti”, ha concluso Lucarelli, anche in riferimento al processo in atto nei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia nel 2016 e nel 2017.