E’ una giornata molto turbolenta al Sud Italia per i terremoti che ininterrottamente dalle 07:24 di stamattina stanno colpendo Campania, Calabria e Sicilia: dopo la prima scossa di magnitudo 4.0 al largo di Palmi (Reggio Calabria), nella costa Viola, la terra ha continuato a tremare in continuazione: altre 13 scosse nella stessa area, dove già nei giorni scorsi si erano verificati numerosi eventi sismici, e altri terremoti nei vulcani meridionali, con 5 scosse sull’Etna, una sul Vesuvio e una ai Campi Flegrei.
Le scosse vulcaniche sono state tutte molto superficiali, tutte avvertite dalla popolazione. A Pozzuoli sono chiuse le scuole, proprio come a Palmi. Sull’Etna la scossa più forte è stata di magnitudo 2.9, avvertita distintamente a Giarre, Mascali, Zafferana e Riposto.
Non è nota una connessione diretta tra questi eventi, che comunque sono tutti a distanza ravvicinata sia come spazio che come tempo ed evidentemente hanno comunque un legame (seppur ancora incompreso). Sappiamo che i terremoti dell’Italia vengono provocati dal movimento tra la placca africana e quella euroasiatica, che si spostano accumulando energia e deformazione che occasionalmente vengono rilasciati sotto forma di terremoti. Pur essendo differenti le dinamiche delle scosse vulcaniche, c’è comunque una correlazione legata alla vitalità del pianeta Terra per cui in natura questi fenomeni sono assolutamente normali. Sta agli esseri umani adattarsi al meglio con le adeguate misure di prevenzione, che in modo particolare al Sud non può prescindere da un diverso approccio culturale: soltanto le costruzioni antisismiche possono garantirci di vivere in sicurezza affrontando serenamente ogni evento sismico.