Il tifone Mangkhut ha conservato la sua estrema intensità e si è spostato leggermente verso le province costiere più densamente popolate delle Filippine nordorientali, dove è in corso un’evacuazione di massa. Oltre 4 milioni di persone sono esposte ai rischi della tempesta, che il Joint Typhoon Warning Center delle Hawaii ha classificato come super tifone con venti equivalenti ad un uragano atlantico di categoria 5. Inizialmente avrebbe dovuto colpire la punta settentrionale della provincia di Cagayan nella mattina di domani, sabato 15 settembre, ma ora è più probabile che tocchi terra più a sud, vicino alla provincia di Isabela.
Questo cambiamento non creerà molte differenze, considerate le enormi dimensioni del tifone. Una gigantesca banda nuvolosa ampia 900 km, combinata con le piogge monsoniche stagionali, indica che il tifone porterà intense precipitazioni che potrebbero innescare frane e alluvioni lampo. Mangkhut si trova a circa 400 km di distanza nel Pacifico ed ha venti massimi di 205 km/h, con raffiche fino a 255 km/h, secondo i meteorologi filippini. L’Osservatorio di Hong Kong prevede che dopo le Filippine, Mangkhut si abbatta sul territorio cinese nella mattina di lunedì 17 settembre, a sud di Hong Kong e a nord della provincia di Hainan. La regione di Macao, vicino ad Hong Kong, ha subito alluvioni catastrofiche durante il tifone Hato dello scorso agosto, che ha provocato 10 morti e le accuse di corruzione e incompetenza all’ufficio meteorologico dell’area.
Anche se venisse declassato da super tifone a potente tifone, porterebbe venti di 175 km/h. L’osservatorio ha avvisato sui rischi connessi ai mari mossi e alle forti raffiche di vento, esortando i residenti a “prendere le giuste precauzioni e prestare molta attenzione alle ultime informazioni” sulla tempesta. Emanate allerte in 25 province sull’isola principale settentrionale di Luzon, dove sono imposte limitazioni ai trasporti via mare e aria. Altre province settentrionali hanno iniziato ad evacuare i residenti dalle aree più a rischio, incluse le aree di montagne soggette a frane.
Sulla terraferma cinese, le 3 province meridionali di Guangdong, Guangxi e Hainan stanno coordinando le preparazioni, inclusa la sospensione dei trasporti e il trasferimento delle persone in rifugi nell’entroterra. Guangdong ha istituito 3.777 rifugi, mentre sono stati messi in sicurezza oltre 100.000 residenti e turisti. La provincia ha richiamato ai porti oltre 36.000 barche da pesca, mentre treni e traghetti sono stati sospesi. La provincia di Fujian, a nord di Guangdong, sta chiudendo anche le spiagge e i siti turistici, preparando altre misure a seconda delle condizioni che si svilupperanno.
Circa 4,2 milioni di persone nelle province di Cagayan e Isabela e nelle aree ad esse periferiche sono esposte agli effetti più distruttivi vicino all’occhio della tempesta, ampio 125 km, secondo le autorità locali. Quasi 48.000 abitazioni in queste aree ad alto rischio sono realizzate con materiali leggeri. Nelle aree settentrionali, i residenti hanno coperto le finestre con pannelli di legno, rafforzato le case con corde ed elastici e spostato le barche da pesca al sicuro.
Mangkhut è la 15ª tempesta di quest’anno a colpire le Filippine che, sferzate da circa 20 tempesta all’anno , sono considerate uno dei Paesi più soggetti a catastrofi del mondo. Il tifone Haiyan, nel 2013, ha provocato oltre 7.300 tra morti e dispersi e ha lasciato oltre 5 milioni di persone sfollate.