Per preparare una tempesta mostruosa come quella che sta per piombare sulla costa orientale degli Stati Uniti, servono una manciata di ingredienti e l’uragano Florence li ha tutti:
1. Temperature del mare più alte della media per aggiungere energia e pioggia alla tempesta.
2. Modello dei venti che permette alla tempesta di rinforzarsi e mantenere l’intensità raggiunta.
3. Innalzamento dei livelli del mare per aggravare le inondazioni.
4. Un’insolita combinazione di altri sistemi meteorologici che potrebbero permettere a Florence di fermarsi per giorni quando colpirà le Carolina, producendo enormi quantità di pioggia.
“Più a lungo si fermerà, maggiori saranno il vento e la pioggia. Questo significa che cadranno più alberi e che ci saranno più blackout. Mi spaventa davvero. È una di quelle situazioni in cui ci saranno precipitazioni intense, inondazioni catastrofiche e potenzialmente letali e anche venti”, sono le parole di Ken Graham, direttore del Centro Nazionale Uragani (NHC) degli USA.
Inoltre, Florence è singolare in quanto si avvicina alle Carolina da est. Solitamente le tempeste arrivano sul Medio Atlantico da sud e virano verso il mare aperto. Ma una formazione meteorologica, nota come dorsale di alta pressione, posizionata sopra la East Coast, impedisce a Florence di eseguire la solita virata, secondo quanto spiegato da Brian McNoldy, esperto di uragani dell’University of Miami. Dopo che Florence avrà toccato terra, questa dorsale, ora sopra Washington e New York, si sposterà verso est, ma sarà sostituita da un’altra che si formerà sui Grandi Laghi e che probabilmente “intrappolerà” la tempesta, facendola imperversare per giorni sull’area.
La rotta di Florence rimane incerta. Potrebbe spostarsi un po’ verso nord, verso la Virginia, o un po’ verso sud, verso la Carolina del Sud. Ma è una tempesta così grande (si estende per 547 km) che la pioggia continuerà a cadere sull’area indipendentemente da dove vagherà. E con gli Appalachi a ovest, potrebbe esserci il rischio di alluvioni e frane, avvisano gli esperti. Le grandi dimensioni di Florence – i venti di forza di tempesta tropicale si estendono in tutte le direzioni fino a 280 km dal suo occhio – significano che la sua furia arriverà molto prima che il centro della tempesta raggiunga la terra.
Parte del comportamento di Florence, sia quello che è stato osservato finora che quello che gli esperti si attendono, mostra l’influenza dei cambiamenti climatici. La lentezza prevista una volta che il sistema raggiungerà la terraferma sta diventando più comune e potrebbe essere un effetto dei cambiamenti climatici in atto, dichiara Jim Kossin, climatologo ed esperto di uragani della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Le acque su cui Florence sta viaggiando sono circa 1,5°C più calde del normale, spiega McNoldy. Anche le temperature normali delle acque permettono ad una tempesta di formarsi in quell’area, ma l’aumento di 1,5°C alimenta ulteriormente Florence e le sue precipitazioni. L’aria sta trattenendo il 10% in più di acqua che potrà essere scaricata come pioggia. E l’aumento del livello dell’acqua, che potrebbe raggiungere i 3,6 metri di altezza in alcune aree, si aggiungerà all’innalzamento del livello del mare a causa dei cambiamenti climatici. Per esempio, i mari a largo di Wilmington, nella Carolina del Nord, sono aumentati di 190,5 mm dal 1935, secondo la NOAA.
I milioni di persone in fuga dalla East Coast per sfuggire all’impatto devastante dell’uragano Florence stanno trovando stazioni di servizio che hanno esaurito il carburante e negozi con scaffali completamente vuoti. La mostruosa tempesta in arrivo ha fatto correre tutti ai ripari: i suoi venti devastanti di 225 km/h e le sue piogge torrenziali potrebbero durare per giorni.
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