“Si profila un’ottima vendemmia in Veneto. La raccolta 2018 delle uve in Veneto, già conclusa per le uve bianche e la glera del Prosecco, e ancora in corso per quelle a bacca nera, ha sopravanzato le previsioni quantitative e si profila di ottima qualità. I produttori del settore vitivinicolo potranno riprendersi dopo un anno difficile, il 2017, segnato dalle gelate primaverili e dalla siccità estiva”. Così l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, commenta all’Adnkronos l’andamento della vendemmia in Veneto.
La produzione è stimata in oltre i 9,5 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% circa rispetto ai 8,5 milioni dello scorso anno. Una crescita produttiva rilevante che fa del Veneto la seconda regione del vigneto-Italia dopo la Puglia. Il quadro della vendemmia 2018 nel complesso è quindi positivo, stante la disponibilità idrica nella fase di moltiplicazione cellulare di post-allegagione e la presenza di fenomeni di eccessiva piovosità o grandinigeni limitati a circoscritte aree che hanno messo a repentaglio qualche decina di ettari dei vigneti della Valpolicella e ha destato qualche preoccupazione anche nei viticoltori delle aree euganee e beriche.
“Tuttavia l’attuale quadro della vendemmia 2018 – conferma l’assessore – presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l’intero comparto del vino. Per altro la concentrazione del periodo di maturazione dei diversi vitigni e l’alta meccanizzazione raggiunta dalle aziende viticole regionali, ha messo alla prova la capacità organizzativa delle strutture di conferimento che hanno dovuto, in alcuni casi, contingentare le consegne giornaliere da parte dai produttori”. “Le prospettive sono quindi rosee, ma non bisogna autocompiacersi. Per sfruttare tutte le potenzialità del mercato occorre incentivare gli investimenti su ricerca, innovazione e puntare sulla semplificazione, per rendere le nostre aziende sempre più competitive sui mercati internazionali”, avverte l’assessore veneto. Il vino è un prodotto con un forte appeal a livello internazionale, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, veicolo e simbolo del Made in Italy. E il Veneto, prima regione d’Italia per export e forte di 53 etichette a denominazione, è sicuramente l’alfiere del vino ‘tricolore’, in particolare con il Prosecco, il vino più conosciuto e venduto al mondo, a cui si affianca la prima vendemmia delle uve della doc del Pinot grigio delle Venezie, un altro vino che porta i simboli e i sapori delle terre di San Marco in tutta Europa e nel mondo”
“L’incremento di produzione del 2018 avrà un effetto positivo sulla ripresa delle esportazioni italiane nei mercati internazionali, con la prospettiva di superare la soglia dei 2,2 miliardi di euro a fine anno”, auspica Pan.
Ben vengano quindi le misure del Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo che anche nel corso del 2018 ha assegnato una cospicua dotazione finanziaria, circa 35 milioni di euro, per le misure della riconversione e ristrutturazione di vigneti in veneto, degli investimenti per la trasformazione dell’uva e per la promozione e commercializzazione dei vini veneti sui mercati extraeuropei. “Tre misure – conclude Pan –che aiutano le nostre realtà vitivinicole a mantenere alta la loro qualità e ad andare sui mercati internazionali con un differenziale positivo di valore legato alla distintività del vino Dop e Igp”.