Il 19 ottobre 1912 l’Italia prese possesso di Tripoli, in Libia, dall’Impero ottomano. Termina così la Guerra Italo-Turca, o guerra di Libia, combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero ottomano tra il 29 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912, per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica. La volontà italiana di allargare i propri domini coloniali postò l’esercito Regio a impadronirsi delle due province ottomane che nel 1934, assieme al Fezzan, avrebbero costituito la Libia dapprima come colonia italiana ed in seguito come Stato indipendente. Nel corso della guerra fu occupato anche il Dodecaneso nel Mar Egeo; quest’ultimo avrebbe dovuto essere restituito ai turchi alla fine della guerra, ma rimase sotto amministrazione provvisoria da parte dell’Italia fino al 1923, quando con la firma del trattato di Losanna la Turchia rinunciò a ogni rivendicazione, e riconobbe ufficialmente la sovranità italiana sui territori perduti nel conflitto. L’Impero ottomano svantaggiato e indebolito dal fatto che poteva rifornire il suo piccolo contingente in Libia solo attraverso il Mediterraneo, non avevo grandi speranze di vittoria. La flotta turca non poteva competere con la Regia Marina, e gli Ottomani non riuscirono ad inviare rinforzi alle province nordafricane. Anche questo conflitto si inserisce tra gli eventi bellici che hanno portato dopo due anni allo scoppio della prima guerra mondiale: ruppe infatti gli equilibri risvegliando nazionalismo nei Balcani. La Lega Balcanica, infatti, decise di attaccare l’Impero prima del termine del conflitto con l’Italia, con la certezza di una facile vittoria.
Accadde oggi: nel 1912 la Libia diventa colonia italiana, l’esercito aveva utilizzato per la prima volta autovetture Fiat Tipo
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