A poche ore dal lancio – in programma per le 03:45 della notte tra venerdì 19 e sabato 20 ottobre – fervono gli ultimi preparativi a Kourou, lo spazioporto europeo in Guyana Francese da cui partirà Bepi Colombo. La sonda, frutto della collaborazione tra Esa e Jaxa, affronterà un viaggio di sette anni ed effettuerà nove voli interplanetari per un totale di nove miliardi di chilometri prima di giungere alla sua meta, Mercurio, il pianeta di tipo terrestre più piccolo e meno esplorato del Sistema Solare. Bepi Colombo – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è composta da due orbiter scientifici: il Mercury Planet Orbiter (Mpo) dell’Esa e il Mercury Magnetospheric Orbiter (Mmo) della Jaxa. Nel dettaglio Mmo avrà il compito di studiare l’ambiente magnetico di Mercurio l’interazione del vento solare e la composizione chimica della parte più esterna della sua atmosfera. Mpo invece studierà la superficie del pianeta attraverso sorvoli a distanza ravvicinata.
Tutti e due partiranno inscatolati nel Mercury Transfer Module (Mtm) dell’Agenzia Spaziale Europea, per poi procedere ciascuno per la propria orbita attorno a Mercurio. Mtm utilizzerà sia la propulsione ionica che quella chimica, in combinazione con la fionda gravitazionale fornita da Terra, Venere e Mercurio, per portare i due orbiter della scienza abbastanza vicini a Mercurio. Successivamente l’orbiter dell’ESA userà i suoi piccoli propulsori per indirizzare Mmo nella sua orbita ellittica attorno a Mercurio, prima di separarsi e discendere verso la propria orbita, più vicina al pianeta. L’Agenzia Spaziale Italiana ha un ruolo importante nella missione, con ben 4 esperimenti su 11: Isa, Serena, More e Simbio-Sys, tutti a bordo del dell’orbiter Mpo.
Una volta completata la fase di separazione dal razzo Ariane 5, il team del centro Esa Esoc di Darmstadt in Germania prenderà il controllo e invierà comandi alla sonda per portarla alla modalità operativa normale, un processo denominato ‘Launch and Early Orbit Phase’ (Leop) che avrà una durata di quattro giorni. Durante questo periodo i tecnici valuteranno lo stato di salute di Bepi, dei suoi strumenti e dei sistemi di controllo. La missione di Bepi Colombo verrà seguita da tre diverse stazioni di controllo situate in altrettanti continenti grazie alal rete globale di antenne dell’Esa. «Bepi Colombo è una delle missioni più complicate e ambiziose mai intraprese – commenta Rolf Densing direttore delle operazioni presso l’Esoc – possiamo contare su un’esperienza decennale in questo campo e siamo pronti a scoprire i segreti di Mercurio».