A vigilare i nidi, difendendo le uova da predatori naturali, ombrelloni da spiaggia, bambini armati di paletta e secchiello e mareggiate, c’erano in molti casi esperti di Legambiente affiancati da decine di volontari provenienti da tutta Italia che hanno piantonato i nidi fino al momento della schiusa e all’entrata in acqua di tutti i piccoli.
“Con le nascite di questa estate un esercito di tartarughine si appresta ad affrontare la vita nei nostri mari – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Purtroppo solo una parte di esse riuscira’ a sopravvivere e a raggiungere l’eta’ adulta. E’ importante continuare e rafforzare l’opera svolta dal personale e dai volontari di Legambiente per monitorare e proteggere i nidi. I nidi non identificati, nella maggior parte dei casi vengono distrutti dalle mareggiate o sterminati dai predatori, gabbiani o topi in primis. Oppure possono essere rovinati dai comportamenti scorretti dei bagnanti. Per questo abbiamo bisogno di numerosi volontari che possano alternarsi giorno e notte sul bagnasciuga”.