“Qualche minuto fa il Consiglio Regionale della Lombardia, con una maggioranza decisa e schiacciante, ha bocciato i due progetti di legge che autorizzavano la caccia in deroga a fringuelli e peppole, e la cattura dei richiami vivi: due provvedimenti terribili – spiega in una nota il WWF Italia – frutto dell’estremismo venatorio, che condannavano più di 350.000 piccoli uccelli alla morte, e 20.000 a una vita di stenti dentro minuscole gabbie per richiamare alla morte altri sventurati compagni. È stata votata la pregiudiziale di legittimità costituzionale preparata con il supporto delle associazioni ambientaliste che in un fronte comune unito (WWF, Lipu, Lav, Lac, Legambiente, Cabs, Enpa, Cai, e diverse altre sigle) da subito si sono mobilitate inviando nella giornata di ieri una diffida a tutti i consiglieri regionali, attivando una petizione che in pochi giorni ha raggiunto le 20.000 firme e che hanno attivato un presidio questa mattina.”
“Le leggi sarebbero state incostituzionali – rileva la nota – in contrasto con le direttive europee e avrebbero esposto la Regione e i consiglieri al rischio di rispondere a condanne dell’UE e della Corte dei Conti molto salate: in Alto Adige per una questione simile è stata spiccata una condanna di 1.000.000 di euro ai funzionari e amministratori responsabili.
Anche il Ministero dell’Ambiente, rispondendo alle sollecitazioni delle associazioni, aveva inviato una lettera di monito alla Regione.”
Paola Brambilla, delegata WWF Italia per la Lombardia, esprime la propria soddisfazione: “Ha vinto la legalità ambientale, e il desiderio di tutti – associazioni, cittadini e consiglieri regionali – di salvare la fragile biodiversità lombarda: un bosco silenzioso, senza il canto degli uccelli liberi, fa paura, nelle storie e nella vita reale”.