Pubblicato oggi il “Sommario per decisori politici” ed un report, preparati dall’IPCC (la commissione dell’ONU sul cambiamento climatico) a un meeting a Incheon in Corea del Sud nei giorni scorsi: sono stati individuati 4 percorsi possibili per mantenere il global warming entro 1,5°C dai livelli pre-industriali, l’obiettivo più ambizioso dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015.
Secondo il rapporto, per evitare il caos climatico occorre una trasformazione della società e dell’economia mondiali su una “scala senza precedenti“. Ai livelli attuali di emissioni di gas serra, supereremo il limite di 1,5°C forse già nel 2030, e con tutta probabilità non dopo metà secolo, si spiega nel rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change. “Limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C richiederebbe cambiamenti rapidi, di ampia portata e senza precedenti in tutti gli aspetti della società” afferma il panel di esperti. Per avere almeno una chance del 50% di restare sotto quota 1.5°C, il mondo entro il 2050 deve diventare “carbon neutral“: “Questo vuol dire che per ogni tonnellata di CO2 che immettiamo nell’atmosfera, dobbiamo eliminarne un’altra tonnellata” ha spiegato il coordinatore del rapporto Myles Allen, capo del programma di ricerca sul cambiamento climatico dell’università di Oxford.
Il rapporto cerca di prevedere le conseguenze sul pianeta di un riscaldamento a 1,5°C e indica le politiche da adottare per rimanere entro questa soglia.
Lo studio (commissionato all’IPCC alla Conferenza di Parigi COP21) è frutto di due anni di lavoro di 91 ricercatori di 44 Paesi, che hanno esaminato 6mila ricerche e valutato 42mila recensioni.
In tutti e quattro i percorsi la quantità di gas serra di origine umana nell’atmosfera viene ridotta, attraverso il taglio delle emissioni (passaggio a energie rinnovabili e veicoli elettrici, efficienza energetica, riciclo dei rifiuti, riduzione del consumo di carne) e attraverso la rimozione della CO2 (riforestazione, cattura e stoccaggio del carbonio).
Il primo percorso indicato dall’ONU prevede di puntare sul risparmio energetico e la riforestazione. Il secondo punta su una elevata sostenibilità di tutti i settori produttivi, con un limitato uso dello stoccaggio di carbonio. Il terzo scenario vede i settori dell’energia e industriale impegnati in una maggiore attenzione alla sostenibilità e un ricorso al “carbon storage”. Il quarto percorso prevede uno sviluppo basato sulle fonti fossili, con forti emissioni riassorbite dallo stoccaggio di carbonio.