Crollo Ponte Genova, l’ok dai tecnici per i ‘traslochi degli sfollati’: “Il rientro sarà una corsa contro il tempo”

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E’ stato effettuato un sopralluogo tecnico questo pomeriggio in via Porro di VVf e protezione civile con i referenti di ogni condominio della zona rossa e alla ditta che con i montacarichi coadiuverà il rientro temporaneo degli abitanti negli edifici sfollati. Ogni famiglia avrà a disposizione due ore con accessi di due persone per nucleo familiare in contemporanea per sei appartamenti alla volta. “Contiamo di terminare in 30-35 giorni da quando avremo il via libera”, ha detto il consigliere delegato alla protezione civile del Comune di Genova Gambino.

Vogliamo essere pronti per quando la commissione darà il via libera – ha detto ancora Gambino -, per questo abbiamo effettuato delle prove di accesso agli appartamenti ed e’ risultato che gli appartamenti sono quasi tutti raggiungibili e quelli che non possono essere raggiunti dal montacarichi saranno svuotati passando attraverso le finestre dei vicini. Secondo il nostro calcolo – ha detto Gambino – e se non ci sara’ maltempo contiamo di finire il primo giro dei 253 appartamenti evacuati in 10 giorni”.

Per ogni famiglia dovrebbero essere possibili fino a tre accessi. Intanto i vigili del fuoco stanno predisponendo un piano di evacuazione: “Chi entra nelle case dovra’ essere istruito per poter sfollare in 4 minuti se ci sara’ qualche rischio rilevato dai sensori”. Gli oggetti recuperati saranno messi in scatole numerate poi caricate su furgoni per finire nel magazzino. Le operazioni cominceranno dagli edifici piu’ esterni rispetto al ponte: “Cosi’ in questo modo avremo modo di monitorare gli edifici che si trovano sotto il ponte”.

“Quando rientreremo in casa sarà una corsa contro il tempo e certamente saremo presi dal panico. Sei ore per recuperare una vita non sono molte”. Loredana Borghesi abita al primo piano di via Porro 5. E oggi, mentre si svolge il sopralluogo tecnico per il rientro temporaneo degli sfollati, è qui come ogni giorno a guardare casa sua dal limite della zona rossa: “Quella è casa mia – dice indicandola – ci è nato mio papà, ci sono nata io e ci sono nati i miei figli. In casa ho un muretto con le impronte delle manine dei miei bambini. Quello non potrò portarlo via, ma almeno una foto a quel muro…”.

 

 

 

 

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