A Rapallo decine di superyacht, motoscafi e barche a vela di tutte le dimensioni si sono schiantati sulla scogliera del lungomare: a causa della violenza della mareggiata la diga del porto turistico Carlo Riva ha ceduto ieri e le imbarcazioni, di proprietà di alcuni dei più noti imprenditori italiani e stranieri, hanno rotto gli ormeggi. Sembrerebbe che anche uno yacht di proprietà della famiglia Berlusconi sia tra le barche affondate all’interno del porto.
La diga ha ceduto ieri pomeriggio e nelle ore successive le barche hanno iniziato a muoversi verso la riva opposta del golfo rapallese spinte dalle onde e dal vento.
I danni al porto sono al momento incalcolabili, almeno vari milioni di euro. Tutta la zona a mare di Rapallo è devastata dal mare.
“Un disastro per la città: la violenza del mare e del vento non ha dato scampo al porto Carlo Riva e al lungomare“, scrive su Facebook il sindaco di Rapallo (Genova), Carlo Bagnasco. “Stiamo facendo il punto della situazione per capire come risolvere al più presto questa incommentabile tragedia. Alle ore 10 incontro con il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti“.
“La città è senza porto e ci sono danneggiamenti che difficilmente si ricordano con un fronte mare totalmente distrutto e con delle realtà come San Michele di Pagana fortemente danneggiate“.
Lungo e complicato intervento di salvataggio per i vigili del fuoco di Genova che ieri sera durante la mareggiata che ha colpito il levante ligure hanno soccorso un gruppo di diportisti le cui barche erano ormeggiate presso il porto di Rapallo, rimasti intrappolati per alcune ore dopo il crollo di una ventina di metri della diga. I vigili del fuoco sono intervenuti con i sommozzatori e con in appoggio la squadra di Rapallo e 2 squadre di soccorso acquatico per recuperare e mettere in salvo una ventina di persone, in grave pericolo e alcune in stato di ipotermia. Le operazioni sono iniziate poco prima di mezzanotte e si sono svolte dal mare, grazie ad un gommone messo a disposizione dal Circolo Nautico Rapallo. I sommozzatori hanno fatto la spola fra il molo e banchina, issando a bordo del natante i diportisti e portandoli poi al presidio sanitario allestito per l’occasione presso i locali del circolo nautico.
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