Il 3% dei bambini manifesta disturbi specifici di apprendimento (Dsa) con difficoltà che si concentrano soprattutto nella scuola. Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia aumentano di 3 volte il rischio di sviluppare depressione rispetto alla popolazione generale, e nel 50-70% dei bambini con depressione si osservano questi disturbi. “È probabile che almeno un bambino per classe possa essere affetto da difficoltà sin dalle prime fasi dello sviluppo, dell’apprendimento della lettura, della scrittura, del calcolo e della grafia. In più del 50% dei casi si tratta di dislessia“, spiega Nicoletta Aliberti, neuropsichiatra infantile, responsabile della Neuropsichiatria Infantile del Gruppo Ini, Istituto neurotraumatologico italiano.
Inoltre, la prevalenza di sentimenti d’ansia e di paura per i rimproveri è significativamente più alta in bambini fra 8 e 11 anni con Dsa rispetto ai coetanei, e può rappresentare terreno fertile per la comparsa di rifiuto e fobia scolastica. Accanto alle difficoltà in classe – sottolineano gli esperti dell’Ini – il bambino può presentare altri disturbi associati, deficit di attenzione e iperattività, disturbi del comportamento, del linguaggio o della funzione motoria ed inoltre, a causa del senso di inadeguatezza, si possono sviluppare calo di autostima, ansia da prestazione e depressione.
Fondamentale è quindi la diagnosi precoce e un’attenta e costante azione di prevenzione, garantita dalla formazione degli insegnanti ai fini della rilevazione dei segnali di rischio. “La diagnosi tardiva e la conseguente cronicizzazione dei disturbi di apprendimento – aggiunge Aliberti – sono fattori predisponenti al rischio di rifiuto e abbandono scolastico e insorgenza di disturbi d’ansia e depressivi. La tempestività del trattamento riabilitativo e il precoce utilizzo delle strategie adeguate all’apprendimento sono fondamentali”.
“Tutti i Dsa possono presentarsi associati a disturbi dell’umore, del comportamento e dell’attenzione in presenza di un’intelligenza nella norma o superiore – continua l’esperta – Segnali di allarme sono un livello di apprendimento inferiore a quello atteso rispetto ai bambini della stessa età mentale, in assenza di disabilità di altra natura, soprattutto in presenza di fattori di rischio predisponenti quali la familiarità“.
Quali sono dunque i mezzi necessari per garantire un apprendimento efficace e allineato con il potenziale cognitivo del bambino con Dsa? “Formazione degli insegnanti, strategie didattiche personalizzate e la costruzione di un dialogo efficace con la famiglia – ribadisce Aliberti – Inoltre è fondamentale il coinvolgimento attivo e consapevole del bambino anche sulla gestione dei compiti. Il primo a rendersi conto delle difficoltà ad apprendere è proprio lui: il piccolo attribuisce a se stesso la responsabilità dell’insuccesso scolastico e può attivare sfiducia nelle proprie capacità“, conclude.