Raffreddore e infezioni alle vie respiratorie: i rimedi ‘antichi’ più efficaci

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Il raffreddore e le infezioni delle vie respiratorie sono ampiamente diffuse. Si stima che ogni italiano adulto abbia almeno due episodi l’anno e, se si considerano solo i bambini, i numeri crescono: si va da 4 a 12 episodi. Disturbi sicuramente non gravi ma che incidono sulla qualità della vita, anche perché hanno effetti negativi sul sonno, e per i quali disponiamo solo di farmaci sintomatici.

Tra questi anche gli unguenti balsamici, rimedi ‘antichi’ spesso poco considerati da pazienti adulti e dagli stessi medici. Del ruolo di questi prodotti hanno parlato oggi – in un incontro all’interno della manifestazione ‘FarmacistaPiù’ in corso a Roma – la pediatra Elena Bozzola, della Società italiana di pediatria (Sip), Aurelio Sessa, presidente della sezione lombarda della Società italiana di medicina generale e cure primarie(Simg), Andrea Cicconetti, segretario di Federfarma Roma. I tre sono autori del documento ‘Linee di indirizzo per la gestione e il trattamento dei sintomi delle affezioni delle alte vie aeree’, appena pubblicato.

“I dati ufficiali rilevati dalla rete di sorveglianza di medici e pediatri – ha spiegato all’Adnkronos Salute Aurelio Sessa – indicano 15 milioni di casi di infezioni delle alte vie respiratorie. Ma si tratta di una piccola parte perché la maggior parte dei pazienti sfugge alla ‘conta’. La maggioranza delle persone adulte che ha un raffreddore non va dal medico, ma va dal farmacista, che non fa parte della rete di sorveglianza. Noi, però, sappiamo che ogni paziente ha almeno due episodi l’anno, si tratta di oltre 100 milioni di casi. Un’enormità”. 

Si tratta, ammette il medico, “di una patologia ‘leggera’ ma che ha un peso per quanto riguarda i costi indiretti. Il fatto di ridurre qualità e quantità di sonno, ad esempio, fa perdere giornate di lavoro e, considerati i numeri, si tratta di costi importanti”. Sessa ricorda che “le armi che abbiamo a disposizione sono i medicinali sintomatici di autocura, che vanno adoperati in modo oculato e corretto. Tra questi ci sono anche gli unguenti balsamici che anche i medici devono tener presenti perché possono essere particolarmente utili soprattutto nelle persone che assumono altri farmaci, come gli anziani, con il vantaggio di non avere interferenze con altre terapie”.

Questi rimedi ‘antichi’ hanno il vantaggio, ha ricordato Sessa, di migliorare la qualità del sonno e, in maniera indiretta, essere di supporto – attenuando rapidamente il disagio – per ridurre le prescrizioni improprie di antibiotici, che si attestano ancora al 30% per queste patologie, grazie alla riduzione del sintomo.

Se negli adulti il raffreddore è frequente nei bambini lo è, in media, 3 volte e mezzo di più, ha ricordato Elena Bozzola, sottolineando che l’uso degli unguenti balsamici, “rimedio che è nei ricordi e nell’immaginario di tutti noi, ha un fondamento scientifico confermato anche da un recentissimo studio pubblicato i cui risultati hanno indicato un deciso miglioramento della qualità e della quantità del sonno nei bambini, oltre i 30 mesi, con infezione delle alte vie respiratorie trattati con unguento balsamico”.

In farmacia, ha spiegato Andrea Cicconetti, “è importate dare all’utente risposte su misura, scegliendo il rimedio più adatto alla singola persona. Serve fare le domande giuste per risolvere i problemi in maniera adeguata. Anche nel caso di un raffreddore. Di fronte ad un manager, per esempio, che ha un appuntamento importante il giorno successivo, un unguento balsamico può garantire una notte di riposo necessaria. Così come nel caso di una persona anziana che può avere problemi, e rischi di caduta, ad alzarsi di notte per cercare per esempio uno spray nasale: meglio un unguento che gli consentirà di dormire senza aggiungere altri farmaci e ulteriori rischi”.

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