Clima, il riscaldamento globale è una vera e propria “questione di vita o di morte”: ecco gli effetti sull’uomo e gli ecosistemi di un aumento di soli 0,5°C

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Prevenire un singolo grado extra di riscaldamento potrebbe fare una differenza di vita o morte nei prossimi decenni per moltitudini di persone ed ecosistemi sul nostro pianeta, che si sta scaldando molto velocemente, secondo un rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che fornisce purtroppo poche speranze sul fatto che il mondo sia all’altezza della sfida. Nel documento di 728 pagine, l’organizzazione delle Nazioni Unite fornisce i dettagli di come il meteo, la salute e gli ecosistemi della Terra sarebbero migliori se i leader mondiali potessero limitare il riscaldamento creato dall’uomo a soli 0,5°C a partire da ora, invece dell’obiettivo di 1°C concordato a livello globale.

Tra i risultati principali:

  • Metà delle persone soffrirebbe della mancanza di acqua.
  • Ci sarebbero meno morti e malattie a causa del caldo, dello smog e delle malattie infettive.
  • L’aumento del livello dei mari sarebbe ridotto di 10 cm.
  • Metà degli animali e delle piante perderebbe la maggior parte dei loro habitat.
  • Ci sarebbero molti meno acquazzoni, ondate di caldo e siccità.
  • La Calotta Glaciale dell’Antartico Occidentale potrebbe non sciogliersi in maniera irreversibile.
  • Potrebbe essere sufficiente a salvare la maggior parte delle barriere coralline del mondo.

Limitare il riscaldamento a 0,5°C significa che il mondo potrà mantenere la “parvenza” degli ecosistemi che ha. Aggiungere altri 0,5°C a questo comporterebbe una Terra diversa e più difficile per l’umanità e le specie presenti, secondo uno degli autori della relazione, Ove Hoegh-Guldberg, direttore del Global Change Institute at the University of Queensland, Australia.

Ma raggiungere l’obiettivo ambizioso di un riscaldamento più contenuto richiederebbe tagli drastici e immediati delle emissioni dei gas che intrappolano il calore e drastici cambiamenti nel campo energetico. Mentre l’IPCC dichiara che è tecnicamente possibile, vede poche possibilità che i cambiamenti necessari avvengano. Nel 2010, i negoziatori internazionali hanno adottato l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 2°C dall’epoca pre-industriale. Con l’Accordo di Parigi del 2015, sono stati stabiliti due obiettivi: i 2°C e un target più impegnativo di 1,5°C. La Terra si è già riscaldata di 1°C dall’epoca pre-industriale, quindi la questione è proprio la differenza di altri 0,5°C, con la possibilità che il riscaldamento globale raggiunga 1,5°C tra il 2030 e il 2052.

cambiamenti climaticiNel rapporto, gli esperti dichiarano che meno del 2% dei 529 possibili scenari futuri calcolati mantiene il riscaldamento al di sotto dell’obiettivo di 1,5°C e che gli impegni dell’Accordo di Parigi sono “chiaramente insufficienti” in questo senso. Limitare il riscaldamento globale, i cui effetti si vedono già anche in Italia, all’obiettivo più ambizioso non è impossibile ma richiede cambiamenti senza precedenti, sostengono gli esperti. Il mondo dovrà cambiare i sistemi energetici, l’utilizzo della terra, la progettazione industriale e urbanistica, l’utilizzo dei trasporti e degli edifici.

I livelli annuali di inquinamento da anidride carbonica che continuano ad aumentare dovrebbero calare della metà entro il 2030 e ridursi a quasi zero entro il 2050. Anche le emissioni di altri gas serra, come il metano, dovranno calare. Passare rapidamente dai combustibili fossili, come carbone, petrolio e gas, potrebbe essere più dispendioso, ma ripulirebbe l’aria da altri inquinanti. E questo avrebbe l’effetto benefico di evitare oltre 100 milioni di morti premature nel corso di questo secolo. “I rischi per la salute, le condizioni di vita, la sicurezza alimentare, l’approvvigionamento idrico, la sicurezza umana e la crescita economica legati al clima sono proiettati ad aumentare con il riscaldamento globale”, si legge nel rapporto, con le popolazioni più povere che saranno le più colpite.

Michael Oppenheimer, climatologo della Princeton University, dichiara che gli eventi meteo estremi, soprattutto le ondate di caldo, saranno più letali se si supererà l’obiettivo più ambizioso. Le ondate di caldo che hanno colpito India e Pakistan nel 2015 diventerebbero eventi annuali. Contenere il riscaldamento a 0,5°C, invece, porterebbe a “420 milioni di persone in meno esposte ad estreme ondate di caldo e circa 65 milioni in meno esposte ad eccezionali ondate di caldo”, secondo il rapporto.

Gli esperti sperano che il rapporto stimoli governi e gente comune ad agire velocemente. “Se non si intraprenderanno delle azioni, questo porterà il pianeta in un futuro climatico senza precedenti, spiega il biologo tedesco Hans-Otto Portner.

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