Lo sciame meteorico delle Orionidi raggiungerà il suo picco nella notte tra il 21 e il 22 ottobre, ma la luna permetterà solo osservazioni mediocri per questo spettacolo del cielo notturno, con circa 15-20 meteore all’ora. Le meteore che sfrecceranno nel cielo sono alcune delle più veloci tra gli sciami meteorici, poiché la Terra sta colpendo un flusso di particelle quasi frontalmente.
Queste particelle provengono dalla cometa 1P/Halley. Questa famosa cometa passa vicino alla Terra ogni 75-76 anni e mentre segue la sua traiettoria intorno al sole, lascia dietro di sé una scia di frammenti. In alcuni periodi dell’anno, l’orbita della Terra intorno al sole incrocia questi detriti. “Potete vedere frammenti della cometa di Halley durante gli sciami meteorici delle Eta Aquaridi (a maggio, ndr) e delle Orionidi” ad ottobre e novembre, spiega Bill Cooke, esperto di meteore della NASA.
Le Orionidi devono il loro nome alla direzione dalla quale sembrano irradiarsi, che è vicina alla costellazione di Orione. Ad ottobre, Orione è visibile al meglio intorno alle 2 del mattino tra il 21 e il 22 ottobre. Se doveste perdervi il picco, lo spettacolo è visibile tra 15 e 29 ottobre. A volte la pioggia di meteore raggiunge il massimo di 80 meteore all’ora, altre volte si ferma a 20-30. Cooke ha previsto che nel 2018, il picco sarà all’estremità minore di questa scala, replicando i picchi del 2017 e di anni precedenti.
Come osservare lo spettacolo delle meteore
Origini della cometa di Halley
Gli astronomi hanno scoperto la cometa di Halley nel 240 a.C., ma nessuno aveva compreso che la stessa cometa stava comparendo molteplici volte. Nel 1705, l’allora professore e astronomo dell’Università di Oxford, Edmund Halley, pubblicò “Synopsis Astronomia Cometicae”, che mostrava le prime prove della ricomparsa della cometa. Studiando le registrazioni storiche di una cometa apparsa nel 1456, 1532, 1607 e 1682, Halley calcolò che si trattava della stessa cometa e previde che sarebbe riapparsa nel 1758. Halley morì prima del ritorno della cometa, che però comparve nei tempi da lui previsti, motivo per il quale fu rinominata in suo onore. Le segnalazioni sulle Orionidi, tuttavia, non sono apparse prima del 1839 quando un americano del Connecticut avvistò lo sciame. La maggior parte delle osservazioni è stata registrata tra il 1861 e il 1865. Il prossimo passaggio ravvicinato della cometa di Halley al sole è previsto intorno al mese di luglio del 2061.