Le sigarette elettroniche, i popolari dispositivi alimentati a batteria che simulano l’atto di fumare una sigaretta tradizionale, erogano un vapore derivato da sostanze chimiche liquide contenute in una cartuccia ricaricabile. Le ricariche solitamente contengono glicole propilenico, nicotina e spesso aromi. Il glicole propilenico – un additivo alimentare inodore e incolore – lo si trova in numerosi cibi e bevande processate ed è anche utilizzato come solvente nei prodotti farmaceutici. Le sigarette elettroniche e le loro ricariche non sono ben regolate e gli effetti a lungo termine sulla salute derivanti dal loro utilizzo non sono ampiamente conosciuti.
Proprio per studiare gli effetti dell’esposizione alle sostanze chimiche contenute nei dispositivi, in uno studio pubblicato su American Journal of Physiology–Lung Cellular and Molecular Physiology, i ricercatori hanno studiato diversi gruppi di topi che ricevevano un’esposizione totale a varie combinazioni di sostanze chimiche per quattro volte al giorno. Ogni esposizione era separata da un intervallo di 30 minuti senza fumo. Un gruppo veniva esposto al fumo di sigaretta, un altro al vapore delle sigarette elettroniche contenenti glicole propilenico e glicerolo vegetale (un liquido inodore derivato da oli vegetali), un altro gruppo era esposto al vapore dei dispositivi elettronici contenenti glicole propilenico e nicotina e l’ultimo gruppo era esposto al vapore delle sigarette elettroniche contenenti glicole propilenico, nicotina e aroma di tabacco.
Dopo 3 giorni, il team di ricerca ha scoperto un aumento dei marcatori dell’infiammazione, della produzione di muco e l’alterazione della funzionalità dei polmoni nei gruppi glicole propilenico+glicerolo vegetale, glicole propilenico+nicotina e in quello contenente aromi.
Tuttavia, il gruppo glicole propilenico+glicerolo vegetale mostrava minori effetti negativi con l’esposizione a lungo termine, il che suggerisce che l’additivo da solo provoca un’irritazione temporanea che alla fine si riduce con l’uso continuato.
Inoltre, due proteine che producono infiammazione sono diventate elevate solo nel gruppo degli aromi, il che suggerisce che alcuni dei componenti degli aromi presenti sul mercato potrebbero non essere sicuri anche per un uso breve nel tempo.
“Gli effetti nocivi osservati nei polmoni dopo l’esposizione ai vapori nei modelli animali sottolineano la necessità di ulteriori analisi sulla sicurezza e la tossicità di questi dispositivi in rapida espansione in tutto il mondo”, scrivono i ricercatori.