Le tempeste di meteoriti sono uno degli eventi del tempo meteorologico spaziale più intensi e spettacolari e proprio la scorsa settimana, il nostro pianeta ne ha mancato una per un soffio.
Il 9 ottobre la Terra ha incontrato lo sciame meteorico delle Draconidi. Si tratta di uno sciame ben conosciuto, prodotto dai meteoroidi dell’altrettanto conosciuta cometa 21P/Giacobini-Zinner, che è stata ben visibile attraverso l’utilizzo di binocoli in agosto e settembre. Poiché la cometa era vicina al sole, anche i filamenti più densi dei meteoroidi lo sono stati. Nella notte tra l’8 e il 9 ottobre, precisamente tra le 22 e le 2 UTC, la Terra è passata proprio in mezzo a questi due densi cumuli di filamenti di meteoroidi. Se questi cumuli fossero stati a 800.000 km (poco più del doppio della distanza Luna-Terra) dal nostro pianeta, avremmo assistito ad una tempesta di meteoriti con circa 3.000-4.000 meteore all’ora, se non di più.
C’è stata della polvere di comete tra le due nubi e lo sciame meteorico delle Draconidi si è esibito comunque in un bello spettacolo, con oltre 100 meteore all’ora. Una bella pioggia di meteore, sì, ma di gran lunga inferiore ad una tempesta di meteoriti. Nei punti di Lagrange L1 e L2, il flusso di meteoroidi è stato molto importante. Il punto di Lagrange L1 è occupato da una serie di veicoli spaziali, tra cui SOHO, ACE, GGS e DISCOVR. In questo punto il flusso è stato equivalente ad una piccola tempesta di meteoriti con oltre 2000 meteore all’ora. È stato addirittura più intenso per GAIA nel punto di Lagrange 2. Il veicolo, che sta catalogando circa un miliardo di stelle nella nostra galassia, ha vissuto una pioggia di meteoroidi equivalenti ad una piccola tempesta di meteoriti con quasi 4.000 meteore all’ora. Attualmente non ci sono indicazioni di danni importanti a nessuno dei veicoli coinvolti.
Cos’è una tempesta di meteoriti?
Le tempeste di meteoriti si verificano quando la Terra si fa strada tra nubi di polvere. Solitamente la polvere proviene dalle comete: palle di polvere ghiacciate che ruotano intorno al sole in allungate orbite ellittiche. Ogni volta che una cometa si avvicina al sole, il ghiaccio contenuto nel suo nucleo si sublima e rilascia le piccole particelle di polvere intrappolate in esso. Queste particelle formano nubi allungate di polvere, chiamate filamenti di meteoroidi, che si muovono in orbite molto simili a quelle della cometa. Se e quando la Terra attraversa un filamento di meteoroidi, si verifica un outburst di meteoriti. Se c’è abbastanza polvere nel filamento, si verificherà una tempesta di meteoriti.
Le tempeste di meteoriti sono eventi estremamente rari, che si verificano una volta ogni 20-30 anni in media. Esistono poche comete con orbite che si avvicinano sufficientemente alla Terra per farci incontrare densi filamenti di meteoroidi. In una tempesta di meteoriti, il cielo è riempito da migliaia di meteore all’ora. Negli ultimi due secoli, se ne sono verificate solo 11: gli sciami meteorici delle Leonidi nel 1833, 1866, 1867, 1966, 1999, 2001 e 2002, le tempeste dello sciame meteorico delle Andromedidi del 1872 e del 1885 e le tempeste dello sciame meteorico delle Draconidi nel 1933 e nel 1946. Le tempeste più intense sono state quelle del 1833 e del 1966 con oltre 100.000 meteore all’ora!
Perché le tempeste di meteoriti sono importanti?
Prima dell’era spaziale, le tempeste di meteoriti erano perlopiù eventi celesti eccezionalmente emozionanti. Nel corso degli ultimi 60 anni, invece, con il crescente numero di satelliti intorno alla Terra e il nostro affidarci sempre di più alle infrastrutture orbitali, le tempeste di meteoriti rappresentano una minaccia sempre più grande per la vita quotidiana. I meteoroidi si avvicinano alla Terra a decine di chilometri al secondo: un tipico meteoroide delle Draconidi impatta l’atmosfera della Terra a 20 km/s, mentre un tipico meteoroide delle Leonidi si muove ad oltre 70 km/s.
Fondamentalmente, quando si verifica una tempesta di meteoriti, i satelliti in orbita intorno alla Terra si ritrovano sotto il fuoco di proiettili di comete ad alta velocità. Anche un meteoroide relativamente piccolo ha molta energia cinetica e il potenziale per danneggiare un satellite. I meteoroidi più piccoli possono anche non produrre danni meccanici, tuttavia, si disintegrano a causa dell’impatto, producendo una nube di plasma (gas fortemente ionizzato ed elettricamente conduttivo) che può mandare in corto circuito un satellite.
Quando avverrà la prossima tempesta di meteoriti?
Lo sciame meteorico delle Draconidi dovrebbe apparire di nuovo nel 2019, ma senza produrre livelli vicini ad una tempesta di meteoriti. La prossima tempesta delle Draconidi non avverrà che alla fine del secolo, nel 2098. La prossima vera tempesta delle Leonidi, invece, è prevista per il 2094. Tuttavia, c’è un altro sciame meteorico che potrebbe produrre presto una grande tempesta.
Si tratta delle Tau Ercolidi, uno sciame meteorico relativamente poco conosciuto. È stato individuato per la prima volta nel 1930 da osservatori giapponesi. Nel 2022, la Terra incontrerà i filamenti di meteoroidi di questo sciame meteorico che dovrebbe produrre un’importante attività meteorica. Ma c’è dell’altro.
Quando la polvere viene rilasciata dalla cometa espellendo il ghiaccio sublimato, a volte le comete si frammentano o si disintegrano, rilasciando ancora più polvere. Questo è successo con la cometa 3D/Biela nella prima metà del XIX secolo: l’enorme quantità di polvere rilasciata ha prodotto le intense tempeste di meteoriti delle Andromedidi del 1872 e del 1885. Allo stesso modo, la cometa delle Tau Ercolidi continua a frammentarsi dal 1995. Il 22 maggio del 2022, la Terra incontrerà diversi filamenti di meteoroidi, inclusi quelli che si sono formati nel 1995 quando la cometa ha iniziato a frammentarsi. Quell’anno la cometa è stata oltre 1000 volte più luminosa, il che dimostra un massiccio rilascio di polvere. In maniera simile alle tempeste delle Andromedidi di un secolo e mezzo fa, potremmo essere diretti verso una grande tempesta di meteoriti quando incontreremo la polvere del 1995: si parla di 10.000-100.000 meteore all’ora per quella che sarebbe una delle più grandi tempeste di meteoriti degli ultimi 2 secoli.