La tempesta tropicale Rosa si è avvicinata al Messico nordoccidentale dove le sue piogge intense potrebbero provocare alluvioni e frane prima di colpire parti del sud-ovest degli USA. Il Centro Nazionale Uragani (NHC) dichiara che Rosa, che fino alla tarda serata di ieri era un uragano, potrebbe abbattersi sulla Penisola della Bassa California e sullo stato di Sonora entro la giornata di oggi, 1 ottobre. Dovrebbe poi muoversi velocemente verso nord-ovest mentre si indebolisce, portando 50-100 mm di pioggia sul Mogollon Rim dell’Arizona e 25-50 mm sul resto del sud-ovest, sulle Montagne Rocciose centrali e sul Great Basin. Alcune aree isolate potrebbero ricevere quantità di pioggia anche superiori.
Rosa dovrebbe virare verso nord-est e toccare la terraferma lungo la costa del Pacifico della Bassa California nella serata di oggi. La tempesta dovrebbe riuscire a mantenere la sua intensità, rimanendo quindi una tempesta tropicale quando si muoverà sulla terra. Tra le comunità sul percorso di Rosa troviamo Mexicali, la capitale dello stato, che normalmente riceve circa 7 mm di pioggia in tutto il mese di ottobre. La città potrebbe essere inondata con il triplo di questa quantità in un solo giorno quando Rosa colpirà l’area.
Fino a ieri, Rosa aveva venti massimi di 100 km/h e si trovava circa 320 km a sud-ovest di Punta Eugenia, in Messico. Si muoveva in direzione nord-nordest a 19 km/h. Le condizioni lungo le coste resteranno pericolose per bagnanti e piccole imbarcazioni. Rosa perderà ancora intensità per quanto riguarda i venti mentre si muoverà verso l’interno, ma le piogge torrenziali continueranno ad essere una minaccia.
Il Servizio Meteorologico Nazionale ha comunicato allerte per alluvioni lampo fino a mercoledì 3 ottobre per il Nevada meridionale, la California sudorientale, l’Utah centrale e sudoccidentale e i due terzi occidentali dell’Arizona. I meteorologi hanno avvisato sulle forti piogge in arrivo per l’area, che include città come Las Vegas, Phoenix e Salt Lake City, con possibili alluvioni nelle gole e il potenziale per frane e flussi di detriti a causa dei recenti incendi. Scarsa visibilità, acqua stagnante e strade allagate potrebbero contribuire ad importanti alterazioni del traffico. Combinate con i forti venti, queste condizioni potrebbero abbattere alberi e linee elettriche, portando blackout e danni agli edifici.
Nel frattempo, nel Pacifico sta crescendo la tempesta tropicale Sergio, che potrebbe presto diventare un uragano. Anche se non rappresenta un’immediata minaccia per la terraferma, fino a ieri Sergio aveva venti di 100 km/h e si trovava circa 885 km a sud-sudovest di Manzanillo, Messico. La tempesta si muove in direzione ovest a 19 km/h.