Tubercolosi, esperto OMS: “I migranti si portano dietro l’infezione che le condizioni del viaggio fa esplodere”

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Riguardo il tema dei migranti e della tubercolosi è intervenuto il Prof. Giovanni Battista Migliori, Direttore Centro di Collaborazione OMS per la Tubercolosi, nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus.

I migranti – ha spiegato il Prof. Migliori – hanno due cose: arrivano portandosi dietro una infezione dal loro paese, hanno dei bacilli dormienti nei loro polmoni e di solito si ammalano da noi per le difficoltà del viaggio e legate dal vivere in condizioni igienico sanitarie spesso precarie. Si ammalano di Tubercolosi da noi, questo perché la Tubercolosi è una malattia che risente delle condizioni socio economiche. Loro si portano dietro l’infezione che le condizioni del viaggio fa esplodere. La trasmissione tende ad avvenire negli ambienti dove vivono insieme e dove c’è affollamento. Il rischio di trasmetterlo agli Italiani è modesto. Credo che esista poca evidenza scientifica che i migranti portino molta tubercolosi e la trasmettano agli Italiani. La trasmissione avviene molto occasionalmente perché la Tubercolosi non è così contagiosa come per esempio il Morbillo. La strategia è sensibilizzare i migranti, anche attraverso i mediatori culturali, affinché se hanno dei sintomi si facciano vedere così da essere curati proprio perché la migliore prevenzione della tubercolosi è diagnosticare e trattare rapidamente i casi in modo che eliminiamo la possibilità che il bacillo giri.”

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