Trenta volte più raro del melanoma (14.000 casi l’anno in Italia), il carcinoma a cellule di Merkel (Mcc) è una forma di tumore della pelle che colpisce, secondo le stime, 228 persone ogni anno nel nostro Paese, 2.500 in tutta Europa, il 5-12% in forma metastatica. Risulta purtroppo fatale in circa 1 paziente su 3: si tratta infatti di una forma di cancro che, pur non essendo diffusa come altre patologie oncologiche, ha il più delle volte un esito sfavorevole. Ora, dopo Germania e Regno Unito, avelumab, la prima immunoterapia approvata per questo tumore della cute, arriva nel nostro Paese a supporto dei pazienti che ne sono affetti, come ricordato in una conferenza stampa oggi al palazzo dell’Informazione a Roma.
Il Mcc colpisce solitamente soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni. Si manifesta con un nodulo cutaneo indolore di colore rosa, rosso e/o bluastro generalmente nelle zone cronicamente esposte al sole come viso, collo, braccia e gambe. Gli individui con sistema immunitario cronicamente soppresso (come ad esempio pazienti affetti da Hiv o coloro che hanno ricevuto trapianti di organi e devono prendere farmaci immuno-soppressori) sono 15 volte più a rischio di sviluppare Mcc rispetto a quelli che non sono immunosoppressi.
Oltre all’immunodepressione, tra i fattori di rischio l’assunzione di medicinali che inibiscono il sistema immunitario, l’esposizione eccessiva alla luce ultravioletta e l’infezione da poliomavirus a cellule di Merkel. Questo è un virus presente in circa l’80% dei tumori Mcc, ma in meno del 10% dei melanomi e altri tumori della pelle.