L’Unione Europea (UE) e la FAO hanno ribadito oggi il loro impegno ad affrontare problemi a livello mondiale che destano grande preoccupazione come l’aumento della fame, la necessità di portare prosperità e pace e la costruzione di un futuro più sostenibile per tutti.
Nei prossimi due anni, l’UE e la FAO metteranno al centro del loro partenariato: rafforzare la resilienza delle comunità alle crisi alimentari; affrontare i cambiamenti climatici, migliorare l’uso delle risorse naturali; investire in agricoltura e nelle catene di valore; e migliorare i sistemi nutrizionali e alimentari.
“Il sostegno continuo dell’UE al multilateralismo e al sistema delle Nazioni Unite è essenziale per raggiungere l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, così come affrontare le immense sfide che la migrazione forzata, i conflitti e le crisi alimentari continuano a porre oggi“, ha affermato il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva.
“Lavorando insieme e unendo le nostre competenze, sono convinto che possiamo affrontare molte delle sfide odierne più urgenti“, ha aggiunto Graziano de Silva.
“Sono estremamente orgoglioso di ciò che l’Unione Europea e la FAO hanno raggiunto insieme. Nel corso degli anni abbiamo creato un solido partenariato strategico focalizzato su settori che sono in cima all’agenda politica dell’UE. Rimaniamo profondamente consapevoli che la sicurezza alimentare e l’agricoltura sostenibile continuino a rappresentare sfide urgenti. Ecco perché solo il mese scorso, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Unione Europea e la FAO hanno firmato un accordo per 77 milioni di euro, per aumentare la capacità di recupero di milioni di persone alle prese con crisi alimentari in tutto il mondo“, ha dichiarato il Commissario Europeo per la cooperazione e lo sviluppo internazionale, Neven Mimica.
Partenariato UE-FAO – un importante agente di cambiamento
La cooperazione UE-FAO copre una vasta gamma di settori: dalla sicurezza alimentare, all’agricoltura sostenibile, al controllo delle malattie e dei parassiti, alla proprietà fondiaria, alla gestione del suolo e alla lotta contro la pesca illegale, la desertificazione e la deforestazione.
Il partenariato è stato un importante agente di cambiamento a beneficio di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo, in quelli emergenti e in quelli sviluppati, inclusa l’UE, e negli ultimi 10 anni ha continuato a crescere.
Tra il 2007 e il 2017, l’UE ha erogato più di 1,5 miliardi di euro per oltre 250 programmi guidati dalla FAO in 60 paesi, aumentando il sostegno a seguito della crisi dei prezzi alimentari del 2007-2008, e ancora nel 2017, per affrontare l’insicurezza alimentare e i problemi di sviluppo agricolo legati ai conflitti, alle migrazione, e alle sfide ambientali e climatiche.
Oltre l’80% del sostegno dell’UE alla FAO proviene dal Dipartimento per la Cooperazione e lo sviluppo internazionale della Commissione Europea, con ulteriori contributi dal Dipartimento per la Protezione Civile e da quello per gli aiuti umanitari della Commissione Europea e di altri dipartimenti dell’UE incentrati su agricoltura, pesca, sicurezza alimentare, protezione delle piante, suolo e ricerca.
L’UE rimane il principale partner delle risorse della FAO, rappresentando con i suoi Stati membri il 45% del bilancio dell’Agenzia delle Nazioni Unite. Nel 2017, il contributo dell’UE ha raggiunto 239 milioni di euro.
Tra il 2014 e il 2017, quasi la metà dei contributi sono stati destinati all’Africa, con iniziative anche in Europa, America Latina, Vicino Oriente e Asia.
Uno sguardo al partenariato UE-FAO e ai risultati raggiunti
I principali risultati ottenuti tra il 2006 e il 2017 documentati in due relazioni lanciate oggi ad un evento per ricordare la cooperazione UE-FAO per quasi un quarto di secolo, comprendono:
• Riduzione della fame in 49 paesi durante la crisi dei prezzi alimentari del 2007-2008;
• Eradicazione della peste bovina – una malattia virale contagiosa che colpisce bovini e altri animali – nel 2011. Questa è stata la seconda malattia infettiva dichiarata ufficialmente sradicata nell’era contemporanea, dopo il vaiolo (umano);
• La creazione del programma Impatto sulla sicurezza alimentare e nutrizionale, sostenibilità e trasformazione (FIRST) (2015), che aiuta 32 paesi a migliorare le politiche e gli investimenti in agricoltura, nella sicurezza alimentare e nella nutrizione;
• Assistenza di emergenza ad alcune delle popolazioni più vulnerabili colpite da crisi in tre continenti, inclusa la risposta al El Niño del 2016 in Zimbabwe, in Lesotho, in Colombia, in Somalia, ad Haiti, in Vietnam e nella Repubblica Dominicana, e nel 2017 l’esser riusciti ad evitare la carestia in Somalia , in Nigeria e nello Yemen;
• La costruzione nei paesi europei di capacità in materia di salute animale e nei servizi zootecnici per contenere la minaccia dell’afta epizootica;
• Lo sviluppo di misure efficaci per assicurare una produzione bioenergetica realmente sostenibile in Europa e nel mondo;
• Il Global Report on Food Crises (lanciato nel 2016) è diventato il punto di riferimento globale per l’analisi e la risposta alle crisi alimentari. Partendo da un’iniziativa del Programma alimentare mondiale UE-FAO (WFP), è diventato uno sforzo multi-agenzia, che richiama l’attenzione del mondo sugli effetti devastanti dei conflitti e delle crisi prolungate sulla sicurezza alimentare.
La partnership ha anche portato allo sviluppo e alla promozione di una serie di linee guida, di accordi e di standard internazionali volti a: mantenere i nostri alimenti sicuri, ad assicurare una produzione alimentare sostenibile, e animali e piante sani; a promuovere pratiche commerciali corrette; e a proteggere la fauna selvatica, gli oceani, la terra e le foreste.
Questi includono le Linee guida volontarie sulla governance responsabile della proprietà fondiaria, della pesca e delle foreste (VGGT); il Programma di gestione sostenibile della fauna selvatica e il Piano d’azione per l’applicazione della legge, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT).