Arriva dall’Italia una speranza di trapianto per Alex, il piccolo affetto da una rara malattia genetica e ricoverato a Londra, per la precisione dalla Banca dei tessuti e del sangue cordonale del Sant’Orsola di Bologna. A confermarlo all’ANSA è stata Marina Buzzi, responsabile della Banca dei tessuti: il cordone individuato sarebbe “molto compatibile” con il bambino. “Dopo una fase preliminare di compatibilita’ – spiega – dal registro inglese dei trapianti ci sono stati chiesti ulteriori approfondimenti che abbiamo effettuato e inviato”. E’ dunque emerso che il cordone della Banca dei tessuti bolognese “è molto idoneo e ha tutte le caratteristiche per essere scelto“, sottolinea Buzzi, ma il suo utilizzo resta una “decisione clinica che dipende da tanti fattori: dalla patologia, dall’urgenza di un trapianto“.
Se il centro britannico desse il proprio consenso la Banca dei tessuti “e’ pronta e potrebbe inviare il cordone compatibile nel giro di pochi giorni“. Il midollo per il trapianto per Alex puo’ arrivare dalla donazione di un adulto oppure dal sangue del cordone ombelicale dei bambini i cui genitori abbiano dato il consenso alla donazione al momento della nascita.
“Ancora non ci sono notizie sulla eventuale compatibilità del cordone ombelicale individuato in Italia per il piccolo Alex“. E’ quanto sostiene il padre, Paolo Montresor, che rinnova l’appello a continuare le iniziative per l’iscrizione al registro. “Purtroppo noi genitori ad oggi non abbiamo ricevuto alcun aggiornamento da parte dell’ospedale inglese circa la compatibilità del cordone ombelicale pur identificato in tempi record da parte del Centro Nazionale Trapianti, del Centro Nazionale Sangue e del registro nazionale italiano IBMR – spiega Montresor -. Abbiamo inoltre inteso che la sua utilizzabilità è condizionata dall’attuale quadro clinico di Alessandro Maria. In attesa di notizie in merito da parte dei medici inglesi, preghiamo tutte le persone che hanno preso a cuore il nostro appello di continuare la tipizzazione, continuate a regalarci una speranza”.
“E’ normale – spiega ancora Marina Buzzi – che la famiglia del bambino non sia stata aggiornata sulla compatibilita’ del nostro cordone ombelicale. Si tratta di approfondimenti preliminari che eseguiamo per tanti cordoni e che non portano necessariamente al trapianto o alla scelta di quello specifico cordone. Sono informazioni che normalmente rimangono confinate agli addetti ai lavori fino alla scelta finale“. Sono i medici che hanno in cura il bimbo a Londra valutare se il cordone della Banca dei tessuti del Sant’Orsola, la seconda in Italia con oltre 5mila unita’ congelate, sia più compatibile e idoneo di altri due cordoni individuati in altri paesi e rispetto a un eventuale donatore adulto compatibile.
In questi giorni sono state migliaia le persone che si sono messe in fila per iscriversi al registro dei donatori di midollo. “Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone incredibili che in questi giorni hanno in massa regalato una speranza ad Alessandro Maria ed ai tanti altri bambini malati in attesa di trapianto – ha detto il padre del piccolo -. Dobbiamo un ringraziamento anche al Ministero della Salute, all’ADMO e a tutte le altre istituzioni ed associazioni che ci stanno sostenendo e che si stanno attivando per garantire che la raccolta dei campioni e la loro tipizzazione avvengano nel piu’ breve tempo possibile. Grazie Italia”.