Il segreto in un colore. Dalle antocianine del mais rosso potrebbe arrivare un aiuto contro il dolore infiammatorio del trigemino. A suggerirlo è uno studio dell’università Statale di Milano, pubblicato oggi sulla rivista ‘Frontiers in Cellular Neuroscience’ e condotto su un modello animale di dolore infiammatorio oro-facciale nel ratto. Il lavoro dimostra come l’assunzione di un integratore ricco di antocianine ottenuto dal mais rosso potrebbe essere efficace nel ridurre lo sviluppo del dolore infiammatorio trigeminale, una condizione debilitante che affligge un’elevata percentuale di persone a livello mondiale.
Il dolore si manifesta come fenomeno cronico e diffuso, può durare per parecchi mesi ed è caratterizzato da attacchi ricorrenti che peggiorano la qualità di vita dei pazienti. I farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) attualmente rappresentano la terapia d’elezione, ma oltre allo sviluppo di diversi effetti collaterali, tra cui principalmente disturbi gastrici, molti pazienti non trovano un beneficio duraturo. Un approccio alternativo alle terapie farmacologiche in uso potrebbe basarsi sulle antocianine, classe di flavonoidi che conferiscono il colore rosso, blu e viola a molta frutta e verdura tra cui frutti di bosco, ciliegie, uva nera, arance rosse e cavolo rosso, nota per le sue proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.
Lo studio, coordinato da Stefania Ceruti, ricercatrice del gruppo di Maria Pia Abbracchio del Dipartimento di scienze farmacologiche e biomolecolari, e da Katia Petroni insieme a Chiara Tonelli, entrambe docenti del Dipartimento di Bioscienze, ha previsto la somministrazione al roditore di un estratto di mais rosso ricco di antocianine. Risultato: “L’assunzione di mais rosso – sottolinea Ceruti – ha mostrato di avere la stessa efficacia dell’acido acetil salicilico (aspirina) nel ridurre lo sviluppo del dolore infiammatorio trigeminale, con un parziale effetto additivo quando l’estratto e il farmaco vengono somministrati insieme“.
Secondo i ricercatori, l’effetto riscontrato sarebbe dovuto principalmente a due fattori. “Da un lato – sottolinea Giulia Magni, assegnista del Dipartimento di scienze farmacologiche e biomolecolari e primo autore del lavoro – abbiamo osservato una riduzione dell’infiltrazione di macrofagi nel ganglio trigemino, la struttura da cui origina il nervo trigemino infiammato, dall’altro si riscontra un cambiamento della morfologia delle cellule della microglia del tronco encefalico, una parte del sistema nervoso centrale che è nota contribuire alla sensitizzazione neuronale e allo sviluppo del dolore“.
Tramite esperimenti in vitro sulle cellule della microglia, chiarisce Petroni, “lo studio ha messo in evidenza come le antocianine contenute nel mais rosso promuovano una riduzione nell’espressione di molecole pro-infiammatorie, tra cui la proteina iNos, un importante mediatore dell’infiammazione, e un’aumentata produzione di molecole anti-infiammatorie, che accompagnano i cambiamenti della morfologia di queste cellule“.
La prospettiva a lungo termine – suggeriscono gli esperti – è che questo estratto di mais rosso rappresenti un integratore di facile assunzione e privo di effetti collaterali, che possa essere abbinato alle attuali terapie farmacologiche, attraverso un approccio protettivo e preventivo o come co-adiuvante al trattamento, al fine di ridurre il dosaggio dei farmaci e, di conseguenza, gli effetti collaterali ad essi legati.