La sindrome delle apnee notturne, la cui definizione scientifica è Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), è una patologia cronica molto diffusa che causa ripetute interruzioni dell’attività respiratoria mentre si dorme. Queste interruzioni causano il risveglio frequente del soggetto che ne è affetto e nonostante questi risvegli durino pochi secondi, tanto che ha volte chi ne soffre non se ne ricorda nemmeno, possono verificarsi anche centinaia di volte in una notte, impedendo dunque un corretto e regolare riposo. Durante le apnee ostruttive del sonno si verifica una vera e propria ostruzione delle vie aeree superiori. Smettere ripetutamente di respirare nel corso della notte ha degli effetti negativi sul corretto funzionamento del nostro organismo. Può causare sonnolenza, cefalea e riduzione dell’attenzione, ma sul lungo periodo può avere importanti ripercussioni sulla salute. Di questa condizione si è discusso nella prima edizione della International Conference on Respiratory Medicine, una conferenza internazionale che si è svolta in contemporanea al XIX Congresso nazionale della pneumologia SIP al Lido di Venezia.
SOGGETTI A RISCHIO
I soggetti più a rischio, e dunque più colpiti da questa patologia sono i maschi adulti. Ne possono però soffrire anche i bambini, soprattutto in caso di tonsille ingrossate. Essere sovrappeso è un fattore di rischio e un aggravante dei sintomi; altri fattori di rischio sono il fumo, il consumo di alcol e l’utilizzo di calmanti e farmaci per dormire.
COME CI SI ACCORGE DI SOFFRIRE DI APNEE NOTTURNE
In genere se qualcuno dorme vicino a noi si accorge di pause dal russamento durante le quali non c’è respirazione; altre volte è il soggetto stesso a sospettare di essere affetto dalla patologia. In ogni caso è opportuno rivolgersi a uno specialista del sonno. Le conseguenze delle apnee notturne sull’apparato cardiocircolatorio possono essere anche gravi ed è dunque opportuno non trascurarle.