“L’obiettivo per il 2019 è quello di aumentare la produzione di cannabis terapeutica fino a 150 kg. Per riuscirci abbiamo adibito altre aree alla produzione e alla coltivazione“. A dichiararlo è il colonnello Flavio Paoli, vicedirettore dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze – il luogo da cui la cannabis terapeutica ‘made in Italy’ comincia il suo viaggio verso i pazienti – intervenendo al convegno “Cannabis terapeutica: le nuove strategie nella ricerca, sanità e politica” organizzato dalla Sirca (Società italiana ricerca cannabis), che si è tenuto a Roma alla Sala Capitolare del Senato. L’appuntamento ha riunito medici, farmacisti, farmacologi, associazioni e avvocati per un confronto sul fabbisogno di cannabis terapeutica in Italia che, al netto di un aumento della domanda, soffre ancora per livelli troppi bassi di produzione.
“Siamo partiti nel 2014 con un target annuale di produzione di 100 kg l’anno – ha ricordato Paoli – C’è stato poi fin da subito un aumento della richiesta, anche grazie alla corretta informazione fatta su questo tema. Oggi ci stiamo muovendo verso il futuro perché una volta tracciata, la strada poi deve essere ingrandita con un quadro, una direzione che noi ed eventuali attori futuri in questo settore dovremo seguire“. E la strada che lo stabilimento fiorentino prevede di percorrere nel breve periodo ha in serbo “dei progetti di finanziamento, attualmente in fase di sviluppo, che hanno l’obiettivo di farci arrivare a una produzione di almeno a 300 kg l’anno“, rivela Paoli.
“Stiamo inoltre lavorando per lo sviluppo degli estratti oleosi – aggiunge – attualmente in una fase di ricerca e sviluppo, che saranno un po’ lo sbocco naturale di questa esperienza. Con l’evoluzione del progetto si aggiungono anche le modalità di interazione con enti e imprese, perché la potenzialità dello stabilimento deve essere migliorata. A livello politico è già in fieri una riflessione su quali saranno i meccanismi da attuare dal punto di vista amministrativo per poter coinvolgere altri soggetti“.
La cannabis terapeutica porta innumerevoli benefici ai malati che la usano ed è giusto incrementarne la ricerca e la produzione – hanno ribadito gli esperti – Si tratta di un prodotto che, alle dosi terapeutiche appropriate, non ha attività psicotrope, e che trova impiego per il trattamento di diverse patologie. “Gli impieghi maggiori riguardano soprattutto il dolore – spiega all’AdnKronos Salute Francesco Crestani, dell’Uo anestesia e rianimazione, ospedale San Luca Trecenta di Rovigo – Il dolore ha aperto le porte all’ampio utilizzo della cannabis, che trova impiego anche in altre patologie, come la sclerosi multipla: esiste un farmaco derivato dalla cannabis, ma si può agire anche con la cannabis vera e propria“.
“Ultimamente l’epilessia farmaco-resistente nei bambini è diventata un campo molto interessante di impiego – sottolinea il medico – Ci sono studi recentissimi, degli ultimi due anni, che dimostrano l’efficacia di certi tipi di cannabis e derivati nel trattamento di questo disturbo infantile. Parliamo di bambini che hanno provato qualsiasi tipologia di farmaco, senza avere alcun risultato. A livello prescrittivo – osserva Crestani – vedo ancora molta titubanza in questo campo da parte dei colleghi. Ben vengano quindi iniziative come questa che aiutano a diffondere una corretta conoscenza su questo argomento“.
“La cannabis terapeutica è un presidio terapeutico utile, importante e molto richiesto – evidenzia Salvatore Sciacchitano, capo della segreteria del sottosegretario al ministero della Salute, Armando Bartolazzi – Richiesta che dobbiamo fronteggiare, poiché siamo un po’ in ritardo con l’approvigionamento. Grazie al progetto pilota dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze abbiamo fatto importanti passi in avanti che ci hanno consentito di sopperire in parte al fabbisogno, con eccellenti risultati in qualità. Da parte del ministero – conclude – c’è grande interesse nel seguire lo sviluppo e promuovere la produzione di cannabis terapeutica a beneficio dei pazienti che ne possono trarre vantaggio“.