Cina, bambino malato di tumore isolato in classe dalla maestra: lo riteneva contagioso

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Un bambino di 13 anni, malato di tumore, è stato costretto a sedersi da solo in una scuola della Cina sudorientale perché la maestra credeva fosse contagioso. È l’incredibile storia di Xiaozhou, colpito dal linfoma Non-Hodgkin, che si origina dai linfociti, cellule principali del sistema immunitario. Ma l’assurda discriminazione non finisce qui, perché a Xiaozhou è stato anche vietato di presentarsi agli esami con i suoi compagni. L’insegnante, che era anche vicepreside della scuola, è stata sospesa dopo essere stata accusata di discriminazione ed è stata aperta un’inchiesta.

Zhou Xiongying, padre del bambino, lo aveva fatto trasferire nella scuola, la Liancheng Primary School di Quanzhou, a settembre in modo che potesse essere più vicino ai suoi genitori mentre seguiva le cure. Zhou ha subito realizzato che qualcosa stava andando storto quando ha notato che il figlio non aveva ricevuto i risultati di alcun esame da quando frequentava la scuola. Alla richiesta di spiegazioni, il piccolo ha confessato la crudele verità, sostenendo di non averlo detto prima alla famiglia perché non voleva farli preoccupare.

A Xiaozhou è stato diagnosticato il tumore un anno fa e da allora ha subito un intervento chirurgico e si è sottoposto a 6 cicli di chemioterapia. Oltre alle cure, già debilitanti ed estenuanti, Xiaozhou ha dovuto affrontare anche il trasferimento nella nuova scuola e poi l’ignobile trattamento da parte della maestra, che lo ha praticamente isolato. Quale tristezza e senso di abbandono può aver provato in una situazione tanto assurda quanto crudele? Ora Xiaozhou potrà ritornare a studiare come tutti gli altri compagni, anche se le cicatrici di questa esperienza saranno molto difficili da cancellare.

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