L’American Physical Society (APS) ha assegnato il DPF Instrumentation Award 2018 a Rinaldo Santonico, Professore Onorario dell’Università di Roma Tor Vergata e ricercatore dell’INFN, per lo sviluppo delle Resistive Plate Chambers (RPC, rivelatori veloci a singola gas gap) e la loro applicazione in un’ampia varietà di esperimenti da LHC alla fisica dei raggi cosmici.
Sin dall’idea iniziale del 1981, Santonico e il suo gruppo hanno continuato a sviluppare e migliorare questa tecnologia per oltre 30 anni. L’ottima risoluzione temporale, la buona risoluzione spaziale, e un costo relativamente basso per unità di area hanno reso i rivelatori RPCs una tecnologia interessante, sia nella fisica delle alte energie per il tracciamento dei muoni, sia in quella astroparticellare per la copertura di ampie aree per il tracciamento delle particelle cariche. Attraverso la definizione di dettagliate procedure per la produzione di grandi quantità di RPCs e il trasferimento di questa tecnologia all’industria, Rinaldo Santonico ha consentito il loro impiego a molti altri gruppi di ricerca in una vasta gamma di applicazioni a livello internazionale, sia nel campo della ricerca che in quello industriale.
Il DPF Instrumentation Award viene conferito annualmente per onorare contributi eccezionali agli avanzamenti della strumentazione in fisica delle particelle, attraverso l’invenzione, il perfezionamento o l’applicazione di strumentazione e di rivelatori. Il premio riconosce i risultati raggiunti in una o più delle seguenti aree: concettualizzazione e sviluppo di una strumentazione unica che ha avuto un impatto significativo sul campo; dimostrazione dell’uso innovativo della strumentazione; promozione dell’utilizzo di nuove tecniche e metodi presso altri gruppi di ricerca; pubblicazione di articoli o libri di ricerca che hanno avuto un ruolo influente nell’uso della strumentazione
Rinaldo Santonico ha iniziato la sua carriera scientifica nel 1967 sotto la guida di Marcello Conversi. Il suo primo esperimento è stato il ?/?ad Adone, lo storico collisore elettroni-positroni (e+e–) dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, dove ha partecipato alla scoperta della produzione multiadronica nelle interazioni e+e–. Negli anni seguenti ha lavorato all’esperimento E247 del Fermilab a Chicago, negli Stati Uniti, e all’esperimento WA92 del CERN a Ginevra, nella ricerca di particelle di breve vita media, successivamente identificate come particelle charmed, e al reattore Lena a Pavia nella ricerca della non conservazione del numero barionico (Nadir). Nel 1981, nell’ambito del gruppo Conversi e in collaborazione con il ricercatore INFN Roberto Cardarelli, ha sviluppato il primo prototipo di RPC. Nel 1982 si è trasferito all’Università di Roma Tor Vergata, dove è stato responsabile del locale Gruppo Collegato all’INFN fino alla creazione della Sezione INFN di Roma Tor Vergata. In questo periodo, ha contribuito all’esperimento ATLAS all’LHC del CERN, dove è stato responsabile della realizzazione di circa 7000m^2 di rivelatore RPC per il trigger di muoni. Ha lavorato anche nell’esperimento ARGO, dove ha contribuito a progettare una nuova tecnica di rivelazione dei raggi cosmici. È stato Direttore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Tor Vergata e, al suo ritiro, è stato nominato professore onorario.