Il futuro della Blue Economy vedrà crescere l’utilizzo di droni e robot marini. Queste sofisticate macchine hanno già iniziato a rivoluzionare ogni attività e professione legata al mondo del mare, dalle riprese sottomarine all’esplorazione dei fondali, dal monitoraggio dell’ambiente marino alla ricerca di siti archeologici o di navi affondate, dal controllo di piattaforme offshore e di allevamenti ittici fino al soccorso di naufraghi e bagnanti in difficoltà. Una conferma del trend in crescita di queste applicazioni hi-tech ai vari settori dell’economia del mare si è avuta nei giorni scorsi a Gallipoli (Le), dove si è svolto il “Sea Drone Tech Summit 2018”, prima edizione del congresso nazionale su droni e robot per impiego marino, ospitato dall’Ecoresort Le Sirenè (Gruppo Caroli) e dal Circolo della Vela. Oltre 150 esperti, tecnici e ricercatori, provenienti da tutta Italia, si sono dati appuntamento per una due giorni di lavori nella cittadina salentina, presentando il meglio della ricerca e della produzione di droni e robot marini e subacquei in Italia.
Numerosi anche gli interventi da parte di aziende specializzate. Il RINA ha illustrato l’uso di droni e di tecnologie digitali di indagine per l’impiego in ambito ispettivo, mentre l’ENEL ha presentato le sue esperienze nell’impiego di droni a supporto del monitoraggio e della sicurezza degli impianti industriali in zone marine. Da parte sua, Seastema (Gruppo Fincantieri) ha svelato i primi dettagli del progetto “Marin” relativo a un sistema di monitoraggio ambientale su piattaforma navale, finanziato dalla Regione Puglia. La MDM Team di Firenze ha parlato del nuovo drone subacqueo “Zeno AUV” per indagini archeologiche, il Consorzio Proambiente di Bologna del progetto “OpenSwap” relativo ad un veicolo autonomo di superficie per il monitoraggio degli ambienti acquatici, mentre la Orion-Watec di Padova della progettazione di droni acquatici di superficie. Inoltre, la Green Tech Solution di Napoli ha presentato il progetto “Litter Hunter System” per l’uso di droni per il monitoraggio e il recupero di rifiuti plastici nel mare, la Zad Marine di Bologna il drone sottomarino a basso costo “Bravo 1” e la Novacavi di Peschiera Borromeo (Mi) la sua produzione di cavi per l’impiego con droni e robot subacquei. Grande interesse anche per il progetto “Sara” della TopView di Caserta, relativo ad un drone aereo vincolato per missioni di sorveglianza a bordo di navi e imbarcazioni, e per il drone impermeabile e galleggiante “Splash Drone 3+”, prodotto dalla cinese SwellPro e distribuito da Drone Store Italia, utilizzabile per il trasporto di un salvagente in operazioni di soccorso in mare.
“Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione del Sea Drone Tech Summit”, ha dichiarato l’organizzatore Luciano Castro. “I partecipanti al congresso hanno espresso apprezzamento per l’alto livello degli interventi e per l’opportunità di creare nuove partnership e di dar vita a nuovi progetti. Le prospettive di crescita del settore dei droni marini sono infatti molto interessanti per il futuro. Proseguiremo dunque su questa strada, iniziando a lavorare da subito alla seconda edizione per il 2019”.
Il “Sea Drone Tech Summit 2018” è stato promosso dall’associazione Ifimedia ed organizzato dalla società Mediarkè, in collaborazione con “Roma Drone Campus”. Il congresso ha ricevuto i patrocini dei ministeri della Difesa e dello Sviluppo Economico, di Regione Puglia, Comune di Gallipoli, CNR, ENEA, Università del Salento, Università Roma Tre, Link Campus University, ISME, OGS e RINA.