Estendere i criteri dell’ecodesign agli elettrodomestici di uso comune, come per esempio televisori, frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici, e ancora ai motori elettrici, ai server e a molti altri dispositivi, porterà a benefici ambientali stimati in 62 milioni di tonnellate di anidride carbonica non immessa in atmosfera ogni anno. È quanto emerge da un’analisi condotta da Avvenia, società del Gruppo Terna attiva nell’efficienza energetica, che calcola, a partire dal 2030, circa 23 miliardi di euro di risparmi economici per imprese e cittadini grazie proprio all’utilizzo di prodotti ecocompatibili. Una spinta che arriva dalla Commissione europea, che allarga i criteri dell’ecodesign ad una vasta serie di prodotti: rientrano, infatti, tv e display, frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, illuminazione, frigoriferi commerciali, server, ventilatori industriali, motori elettrici, trasformatori di potenza, attrezzature per saldatura, compressori, consumo in stand by e alimentatori esterni.
“È estremamente importante – spiegano gli esperti di Avvenia – la conferma della Commissione Europea a proseguire sulla strada della progettazione sostenibile, che obbligherà i produttori a seguire i criteri della sostenibilità per un numero sempre più vasto di prodotti”. Un risultato che arriva grazie alle richieste dell’Europarlamento, delle associazioni di consumatori, degli stati e delle aziende maggiormente attive nei settori più tecnologici che stanno sostenendo la riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo di risorse energetiche grazie a prodotti riciclabili e riparabili.
La progettazione ecocompatibile, in grado di ridurre dell’80% l’impatto di un prodotto sull’ambiente, sta diventando un elemento sempre più centrale per le istituzioni e i player internazionali nel campo dell’efficienza energetica. Lo dimostra il dibattito che ha visto l’ecodesign al centro dell’ultima edizione di Ecomondo che si è tenuta la settimana scorsa a Rimini, ma anche gli importanti passi compiuti, a livello europeo, per estendere il pacchetto di interventi che hanno come oggetto l’ecodesign e l’energy labelling a una gammasempre più vasta di prodotti elettrici sia uso domestico e professionale.
“La progettazione in chiave sostenibile – conclude Avvenia – offre grandi prospettive sotto il profilocommerciale oltre ai benefici ambientali, vista la riduzionedi gas serra in atmosfera. Per ottimizzare l’uso delle risorse energetiche, occorre progettare prodotti e processi improntati alla circolarità ed all’ecocompatibilità. E’ dimostrato che oltre l’80% dell’impatto ambientale dei prodotti connessi all’energia è individuato proprio in fase di progettazione. Inoltre, il 10-25% dei prodotti sul mercato non è conforme alle direttive sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica e che ciò comporta una perdita di circa il 10% dei risparmi energetici previsti”.