Eluana Englaro era nata a Lecco il 25 novembre 1970 e morì a Udine nel 2009 dopo 17 anni di stato vegetativo. La sua morte arrivò per disidratazione, dopo l’interruzione della nutrizione artificiale. Il suo caso si trasformò in una lunghissima vicenda giudiziaria tra la famiglia, che voleva interrompere il trattamento terapeutico, e la giustizia italiana. Alla fine divenne persino un caso politico, e oggi il volto di Eluana è il simbolo stesso della lotta all’accanimento terapeutico e del dibattito sulle questioni di fine vita. Una parte dell’opinione pubblica si dichiarò contraria all’interruzione della nutrizione artificiale mediante sondino nasogastrico, ovvero una vera e propria eutanasia. Un’altra parte dell’opinione pubblica, si dichiarò invece favorevole al rispetto della volontà della diretta interessata, ricostruita tramite le testimonianze della famiglia e degli amici, pur in assenza di un testamento biologico formale e diretto.
Oggi Eluana Englaro avrebbe compiuto 48 anni: è diventata il simbolo della lotta all’accanimento terapeutico
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