I due giorni di intenso maltempo del 29 e 30 ottobre hanno devastato profondamente la provincia di Belluno, in Veneto. I dati sulle precipitazioni hanno superato quelli dell’alluvione del ’66. Per non parlare del vento che in alcune occasioni ha sfiorato i 200 km/h, come un uragano di categoria 4. La provincia di Belluno è praticamente irriconoscibile, colpita e affondata da piogge torrenziali, venti potentissimi, frane, massi venuti giù dalle montagne e torrenti straripati.
Ai piedi della Marmolada, la gola del Parco Nazionale dei Serrai di Sottoguda, a Rocca Pietore (dal 2016 uno dei Borghi più belli d’Italia) è completamente distrutta: come potete vedere dalle immagini contenute nella gallery a corredo dell’articolo, l’asfalto è stato spazzato via e le condutture sotterranee sono ormai visibili in superficie. La gola dei Serrai attrae gli scalatori con le sue cascate di ghiaccio, che la sera vengono illuminate dal basso grazie ai faretti posizionati lungo la strada. D’estate vi si può accedere solo a pagamento e a valle della gola è stata costruita una biglietteria che, come mostrano le immagini, ora è stravolta da frane, massi e detriti.
Il sindaco di Taibon dichiara che anche la Valle di San Lucano, conosciuta anche come lo Yosemite delle Dolomiti per il suo splendido paesaggio, è totalmente distrutta: le sue caratteristiche ambientali e idrogeologiche non esistono più. Interi boschi della Val Visdende, del Cansiglio, dell’Agordino, del Feltrino sono distrutti, rasi completamente al suolo dalla violenza dei venti. Non si tratta solo di un danno economico, ma soprattutto ambientale e turistico ed è un danno di enorme portata.