E’ di 2,7 milioni di euro la somma necessaria per avviare il primo gruppo di interventi più urgenti nella Basilica di San Marco, a Venezia, dopo l’eccezionale marea del 29 ottobre e quelle di minore entita’ che si sono susseguite nei giorni successivi. La stima e’ stata fatta stasera da Carlo Alberto Tesserin, Primo Procuratore, Pierpaolo Campostrini, Procuratore con delega ai Servizi tecnici e Mario Piana, Proto di San Marco.
“La Procuratoria e’ gia’ pronta a spendere e ha in realta’ gia’ cominciato a farlo circa 700 mila euro – aggiungono – mentre per i restanti 2 milioni la Procuratoria di San Marco chiede uno specifico intervento del governo italiano”. Una dettagliata relazione, annunciano, “verra’ presto posta nelle mani della Sovrintendente e diffusa alle autorita’ competenti”.
L’evento del 29 ottobre, eccezionale per durata e livello della marea, viene rilevato dalla Procuratoria di San Marco, ente gestore della Basilica, “ha certamente sospinto la risalita capillare dell’acqua salata a livelli piu’ alti nelle murature, ha bagnato strutture raramente raggiunte, ha provocato un ulteriore allargamento delle vie attraverso le quali avvengono le infiltrazioni di acqua ed umidita’ nelle strutture murarie, rendendole piu’ esposte ad eventuali successivi eventi”.
“Riteniamo che lo Stato, che aveva promesso la protezione di S. Marco e dell’intera citta’ di Venezia dalle invasioni mareali – si sottolinea – debba farsi carico di un tale urgente finanziamento, a salvaguardia del patrimonio universale di Venezia, che la legge italiana dichiara ‘problema di preminente interesse nazionale'”.
Da parte sua la Procuratoria di S. Marco ha sollecitato, con una lettera gia’ inviata alle autorita’ governative ed ai Presidenti di Senato e Camera, l’estensione alla Basilica di S. Marco delle misure di detrazione fiscale delle somme donate per il restauro di beni culturali di proprieta’ pubblica. “Bisogna tenere presente – si rileva – che la Procuratoria e’ gia’ impegnata in ampi e continui lavori di manutenzione che riguardano l’intero complesso monumentale, i quali non possono venire interrotti”.