Petteri Taalas, segretario generale dell’agenzia Onu per la Meteorologia (il WMO, World Meteorological Organization) ha lanciato l’allarme: lo scorso anno si sono registrate concentrazioni record di gas serra nell’atmosfera. “I dati scientifici sono inequivocabili: se non si ridurranno rapidamente le emissioni di gas a effetto serra, e soprattutto di CO2, i cambiamenti climatici avranno conseguenze irreversibili e sempre più distruttive per la vita sulla Terra“, ha spiegato.
L’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto sono molto al di sopra dei livelli preindustriali, senza alcun segno di un’inversione della tendenza al rialzo, si legge nell’ultimo rapporto della WMO.
“La finestra di opportunità per agire è praticamente chiusa,” ha dichiarato Taalas.
Le concentrazioni medie di anidride carbonica a livello globale hanno raggiunto 405,5 parti per milione nel 2017, con un trend in continuo aumento (400,1 parti per milione nel 2015). Inoltre, le concentrazioni di metano e protossido di azoto (N2O) sono aumentate.
Dal 1990, avverte l’organizzazione, si è verificato stato un aumento del 41% del forzante radiativo totale, cioè dell’effetto del riscaldamento sul clima, dei gas serra a lunga vita e l’anidride carbonica incide per circa l’82%.
“L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione paragonabile di CO2 era 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3°C più calda e il livello del mare era 10-20 metri più alto di adesso,” precisa Taalas.