Sanità, infettivologo Pisa: lotta ai germi multiresistenti

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I prossimi saranno anni cruciali nella lotta ai germi multiresistenti e alle infezioni ospedaliere perché la loro sconfitta costituisce il vero banco di prova della sanità del futuro e servirà un’azione concertata di tutti i soggetti coinvolti perché i numeri delle statistiche sono preoccupanti e non fanno più sconti a nessuno”. Lo ha detto Francesco Menichetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana presentando il 13esimo corso avanzato di terapia antibiotica che si svolge a Pisa da oggi a mercoledì.

“Non si può tornare – ha aggiunto Menichetti – nell’era preantibiotica e quindi ciascuno è chiamato a fare la propria parte, dal ministero della Salute agli operatori sanitari fino al comune cittadino”. Menichetti ha poi rivelato l’esistenza di “un report sulla mortalita’ da infezioni causate da germi multiresistenti e nel 2015 sono state rilevate oltre 670 mila infezioni (setticemie, infezioni urinarie, respiratorie, della ferita chirurgica e altre) causate da otto diversi microrganismi con resistenza a diverse classi di antibiotici analizzando 16 diverse combinazioni tra microrganismo e resistenza, in 30 Paesi della Ue o dell’area economica europea”.

Secondo questo dossier, piu’ del 63% di queste infezioni sono state contratte in ospedale e la mortalita’ supera i 33mila casi, il numero di anni persi per disabilita’ o morte, a causa di queste infezioni, e’ invece di oltre 87 mila. Il carico maggiore di morti e disabilita’, e’ spiegato in una nota dell’Aoup, “si e’ verificato per i bambini al di sotto dell’anno di eta’ e per gli anziani oltre i 65 anni ed e’ risultato prevalere in due Paesi: l’Italia e la Grecia. Un terzo dei decessi attribuibili stimati si e’ verificato in Italia, dove la resistenza antimicrobica e’ elevatissima anche per l’uso inappropriato di antibiotici che si e’ fatto negli anni”.

E’ per questo, ha concluso Menichetti, che “si impone un’azione concertata di sorveglianza delle infezioni e di uso appropriato della terapia antimicrobica come intervento prioritario da parte di chi ha la responsabilita’ di amministrare la sanita’ pubblica”.

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