Ai pazienti sovrappeso o obesi, soprattutto quelli con sindrome metabolica, è chiesto di perdere peso cambiando il loro stile di vita. L’obiettivo di questa richiesta è quello di ridurre il rischio cardiovascolare, tuttavia non ci sono prove scientifiche del fatto che questo effetto benefico possa essere mantenuto a lungo termine. Anche se le diete povere di grassi e carboidrati si sono dimostrate efficaci per perdere peso e migliorare il rischio cardiovascolare, i loro benefici tendono a diminuire dopo un anno.
Ora i ricercatori del dipartimento di alimentazione umana dell’Universitat Rovira i Virgili, in Spagna, in collaborazione con altri 23 gruppi di ricerca dello studio PREDIMED-Plus, hanno valutato i cambiamenti del peso corporeo, dell’accumulo di grasso e di diversi fattori di rischio cardiovascolare a distanza di un anno in 626 pazienti. Il PREDIMED-Plus è uno studio clinico, coordinato da Jordi Salas-Salvadó, della durata totale di 8 anni, basato su un intervento nutrizionale con dieta mediterranea ipocalorica, promozione dell’attività fisica e supporto comportamentale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
I ricercatori sottolineano che, in questo studio, la perdita di peso più grande è stata rilevata dopo 12 mesi, il che significa che è stata mantenuta nel tempo. Alla luce di questi risultati, i ricercatori si aspettano che il mantenimento di questa perdita di peso in risposta al programma PREDIMED-Plus possa fornire gli stessi se non ulteriori benefici per le malattie cardiovascolari (infarto miocardico, ictus o mortalità per queste cause) a lungo termine.