“Sembra un simbolo fallico e anche una pinza ostetrica”: ecco tutte le critiche dei londinesi al grattacielo in progetto per la City

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Il nuovo grattacielo potrebbe interferire con i sistemi di controllo radar del traffico aereo. Ancora non sono nemmeno iniziati i lavori per la costruzione di The Tulip, il grattacielo a forma di tulipano che dovrebbe cambiare il volto di Londra, che già un gruppo di esperti tecnici dell’aeroporto della Città di Londra (London City) sferrano l’ultima della tante critiche già avanzate per il controverso grattacielo progettato da Norma Foster, la London’s Tulip Tower. Lo riferisce il Guardian, sottolineando che il parere degli esperti dell’aeroporto cittadino solleva un’obiezione seria e concreta alla realizzazione del palazzo, che potrebbe causare addirittura il blocco della costruzione se il permesso non venisse rilasciato dalle autorità competenti.

I problemi, secondo gli esperti, saranno dovuti in particolare alle grandi sfere di vetro disposte sulla torre in movimento perpetuo, utili a portare la gente su e giù dalla torre con un giro ellittico di circa otto minuti. La costruzione della torre, alta 305 metri, “non può andare avanti fin quando una valutazione non verrà prodotta in merito al suo impatto potenziale sul sistema di radar dell’aeroporto” a pochi chilometri ad est e viene suggerito un “sistema statico“. Nella City di Londra Foster ha già costruito la Gherkin Tower, nota come 30 St Mary Axe, soprannominata ‘cetriolo‘. Il nuovo progetto di Foster sta già facendo i conti con numerose critiche da architetti, critici e normali cittadini sull’estetica stessa della London’s Tulip Tower, paragonata ad un cetriolino. La realizzazione dovrebbe avvenire ad opera del gruppo Safra, controllato dal banchiere miliardario brasiliano Joseh Safra, che nel 2014 comprò la vicina torre Gherkin per 726 milioni di sterline. Altre critiche sono state mosse da residenti del quartiere, urbanisti ed esperti di architettura, che vedono nella torre un’attrazione fallica oppure una costruzione che ricorda una pinza ostetrica, con conseguenti danni visivi ed acustici prodotti durante i lavori di costruzione che dovrebbero durare anni.

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