Nonostante i progressi compiuti nel settore dei trapianti, il rigetto dell’organo o del tessuto da parte dell’organismo che li riceve rimane un enorme ostacolo per queste delicate procedure chirurgiche. Ma, come riportato sulla rivista ‘Advanced Materials’, un gruppo di scienziati dell’Università di Tel Aviv potrebbe aver trovato una soluzione al problema. I ricercatori hanno infatti inventato una nuova tecnologia che consente di creare impianti tissutali completamente personalizzati, utilizzando le cellule e i biomateriali del singolo paziente.
“Questi impianti non saranno rigettati dal corpo – assicura Tal Dvir del Centro per le nanoscienze dell’ateneo israeliano – perché le cellule e il materiale utilizzati derivano dal paziente stesso e per questo l’impianto non provoca risposta immunitaria, garantendo una corretta rigenerazione dell’organo difettoso”.
Sorprendentemente, il metodo consente di progettare qualsiasi tipo di impianto tissutale a partire da una piccola biopsia di grasso. Gli scienziati hanno prima isolato le cellule dai tessuti del paziente, le hanno quindi ‘riprogrammate’ a staminali pluripotenti indotte, che hanno la capacità di svilupparsi in tutte le cellule dei tessuti del corpo umano. Successivamente, il materiale extracellulare della biopsia è stato trasformato in un idrogel personalizzato.
Con questi due componenti, gli scienziati hanno creato con successo campioni di tessuti personalizzati. Attualmente è disponibile un metodo simile che però utilizza materiali sintetici o cellule derivate da animali o piante. Il team non ha ancora trapiantato i tessuti personalizzati in un corpo umano, ma i primi esperimenti su animali e campioni umani in vitro suggeriscono che la risposta immunitaria del corpo sarà minima.