Tumore al colon retto: sempre più diffuso soprattutto tra i giovani, attenzione ai sintomi

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Il tumore al colon retto è sempre più diffuso e ad esserne colpiti sono soprattutto i giovani: il tasso di incidenza nella popolazione adulta di età compresa tra 20 e 39 anni è in continua crescita. A dare l’allarme è stata l’ultima ricerca condotta sulla popolazione europea e presentata nel corso della United European Gastroenterology Week, secondo la quale si registra un costante aumento del tasso d’incidenza di questo tipo di tumore, circa il 6% ogni anno dal 2008 al 2016, per gli individui di età tra i 20 e i 39 anni, mentre dai 40 ai 49 anni di età il tasso aumenta dell’1,4%. In base ai dati raccolti dai registri nazionali sui tumori di ben venti Paesi, tra i quali anche l’Italia, negli ultimi 25 anni i tassi di incidenza relativi al carcinoma colon-rettale sono passati da un incremento dell’1,5% nel periodo compreso tra il 1990 e il 2008, al 7,4% nel periodo 2008-2016.

Alcune indagini sulla popolazione nordamericana avevano dimostrato come il cancro del colon-retto fosse in aumento nei giovani adulti. Ma per quanto riguarda l’Europa, fino ad oggi le informazioni erano limitate. Un aumento così sorprendente del tasso di questo tumore tra i giovani è preoccupante”, ha precisato Fanny Vuik, il ricercatore che ha presentato i risultati dell’indagine. C’è dunque preoccupazione sia per la maggiore aggressività della forma tumorale tra i giovani, sia perché la diagnosi spesso arriva quando il cancro è già ad uno stadio avanzato.

Non è ancora nota la causa di questo ingente aumento di casi, come spiega Vuik: “Il perché di questa sorprendente crescita dei casi giovanili resta ancora sconosciuto, anche se si pensa che possa essere correlato a stili di vita sempre più sedentari, oltre che alla dieta e all’obesità, che sono tutti noti fattori di rischio di cancro del colon-retto. Serviranno ulteriori ricerche che ci aiutino non soltanto a chiarire le cause di questo trend, ma anche a intervenire, stabilendo le opportune strategie di screening, per la prevenzione, e di diagnosi, per rilevare questi tumori in uno stadio precoce e curabile“. E’ dunque necessario, secondo Vuik, estendere i programmi di screening per il carcinoma del colon-retto anche ai più giovani, al fine di ridurre i tassi di incidenza e mortalità per questa malattia oncologica, che è attualmente  il secondo tumore più comune in Europa: “Identificare quei giovani adulti ad alto rischio di carcinoma colon-rettale – conclude l’esperto – è essenziale per garantire una diagnosi precoce e risultati il più possibile ottimali per i pazienti”.

SINTOMI

Come si legge sul sito internet dell’Airc i sintomi del tumore al colon retto spesso non sono di facile identificazione: “Nella maggior parte dei casi i polipi non danno sintomi; solo nel 5 per cento dei casi possono dar luogo a piccole perdite di sangue rilevabili con un esame delle feci per la ricerca del cosiddetto “sangue occulto”. Il tumore del colon-retto si manifesta, nella metà dei casi, nel sigma (ovvero nell’ultima parte del colon vero e proprio) e nel retto; in un quarto di malati è il colon ascendente a essere colpito, mentre la localizzazione della malattia nel colon trasverso e in quello discendente si verifica in un caso su cinque circa. Al momento della diagnosi, circa un terzo dei malati presenta già metastasi epatiche e, comunque, una parte delle persone colpite andrà incontro a una diffusione della malattia a livello del fegato, perché i due organi sono collegati dalla circolazione sanguigna. I sintomi sono molto variabili e condizionati da diversi fattori quali la sede del tumore, la sua estensione e la presenza o assenza di ostruzioni o emorragie. Questo fa sì che le manifestazioni del cancro siano sovente sovrapponibili a quelle di molte altre malattie addominali o intestinali. Per questo sintomi precoci, vaghi e saltuari quali la stanchezza e la mancanza di appetito e altri più gravi come l’anemia e la perdita di peso, sono spesso trascurati dal paziente. Talora una stitichezza ostinata, alternata a diarrea, può costituire un primo campanello d’allarme“.

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