Eleonora ha 26 anni, è laureata in Economia e management alla Bocconi, lavora come brand manager per GlaxoSmithKline, multinazionale farmaceutica con sede a Verona. Una giovane donna forte e determinata, all’inizio della carriera professionale. Sono passati ormai 12 anni dalla diagnosi di leucemia linfoblastica acuta, che l’ha colpita ancora adolescente, ma che Eleonora è riuscita a sconfiggere.
“Non so che cosa mi abbia permesso di arrivare fin qui. Quello che so per certo è che è stato in gran parte merito dell’educazione dei miei genitori non perdere quella determinazione che mi ha permesso di non mollare mai“, racconta Eleonora. La sua è una delle tante storie di successi contro il cancro, resi possibili dalla ricerca. Proprio per sostenere concretamente la ricerca e sostenere l’attività dei circa 5.000 scienziati Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) impegnati nei laboratori di università, ospedali e istituzioni, sabato 10 novembre tornano, in oltre 1.000 piazze italiane, i ‘cioccolatini della ricerca’.
A fronte di una donazione minima di 10 euro, si porterà a casa una confezione con 200 grammi di cioccolato fondente, alimento che assunto in modica quantità può portare benefici, come spiega Andrea De Censi, direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale Galliera di Genova: “Sono stati individuati più di 200 differenti composti nei semi di cacao che presentano proprietà benefiche per il corpo umano. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sui polifenoli che sono particolarmente abbondanti in questa antica pianta. Gli studi hanno dimostrato che una dieta contenente cioccolato fondente – evidenzia – riduce il numero di lesioni precancerose attraverso l’inibizione di mediatori infiammatori, l’aumento degli enzimi antiossidanti e di riparazione del Dna e la riduzione della proliferazione cellulare“.
A marzo 2006 Eleonora ha 15 anni, frequenta il liceo classico. E’ una ragazza spensierata, molto dinamica e sportiva. A Pasqua di quell’anno, infatti, è in vacanza in montagna perché ama sciare, ma è lì, dopo una giornata sulle piste, che si ritrova con una febbre molto alta e un forte senso di stanchezza. Qualche giorno dopo, durante una gara campestre a scuola, di nuovo si sente venir meno, non riesce a correre e al primo giro sviene. I genitori, medici, decidono di farle fare delle analisi del sangue. Il 4 aprile del 2006 ad Eleonora viene diagnosticata, all’ospedale San Gerardo di Monza, la leucemia linfoblastica acuta.
Per un anno, dunque, segue il protocollo in ospedale e nei due anni successivi fa la chemio di mantenimento con pastiglie e iniezioni spinali. Viene tenuta sotto controllo altri due anni e adesso sta bene. Alle pene sofferte fisicamente e allo strazio emotivo in un momento cosi difficile, si aggiunge a luglio, a soli 3 mesi dalla notizia della malattia da combattere, la morte del padre, appena 53 anni, per un infarto acuto, avvenuta al primo piano di quello stesso ospedale dove lei stessa era ricoverata.
“Alla morte di mio padre mia mamma mi è stata accanto più che mai e, con l’aiuto di mia sorella allora dodicenne, e dei più stretti amici ho continuato e terminato la terapia intensiva durata due anni“, racconta ancora Eleonora. Oggi fisicamente sta bene ma, come sottolinea lei stessa spesso, non è e non sarà più quella di prima. “Non sono mai tornata quella di prima, né psicologicamente né fisicamente, perché sono convinta di essere diventata una persona diversa e, a mio parere, migliore. La malattia fa crescere e modifica. Fa soffrire e riflettere“, è il suo messaggio.
In Italia, nell’ultimo anno, sono stati diagnosticati oltre 373.000 nuovi casi di tumori, più di 1000 al giorno. Le previsioni per i prossimi anni indicano che nel 2030 il cancro sarà la principale causa di morte nel mondo con 21,6 milioni di nuovi casi all’anno. Dati allarmanti che richiedono la mobilitazione di tutti.
La campagna dei cioccolatini della ricerca ha, quest’anno, un volto speciale, quello della piccola Vivian, che invita a scegliere questo dono per sostenere l’attività del suo papà, il ricercatore Thomas Vaccari, rientrato in Italia grazie a un finanziamento Airc, e il lavoro di tutti gli altri ricercatori. Insieme alla scatola di cioccolatini, verrà distribuita anche una Guida con preziose informazioni su prevenzione, diagnosi e cura dei tumori.
Dal 12 novembre la distribuzione dei cioccolatini prosegue nelle oltre 1.900 filiali del gruppo Ubi Banca presenti su tutto il territorio, che conferma il suo impegno al fianco di Airc come partner istituzionale dei ‘Giorni della ricerca’, mettendo anche a disposizione una serie di strumenti bancari dedicati alla raccolta fondi e offrendo la possibilità di finanziare i giovani ricercatori italiani di talento.
Tumori: la storia di Eleonora, “a 15 anni la leucemia ma non ho mai mollato”
MeteoWeb